Il governo svedese, per bocca del ministro dell’agricoltura Jennie Nilsson, ha bloccato gli allevamenti di visoni per tutto il 2021. Tutta colpa del covid ed in particolare della paura che le mutazioni del coronavirus possano trasmettersi all’uomo, di conseguenza, nessun cucciolo di visone verrà alla luce nei prossimi 11 mesi. Una decisione importante quella della Svezia, ma comunque senza dubbio meno scioccante rispetto a quanto fatto dai vicini di casa della Danimarca, dove, alla fine dell’anno scorso, vennero sterminati ben 15 milioni di esemplari di visioni per paura che il covid mutato trovato su alcuni esemplari, potesse diffondersi nell’uomo, con annesse accese proteste di animalisti e non solo.



Decisamente apprezzabile quindi la strategia svedese, che comunque conta solamente 35 fattorie di visoni contro le circa mille invece dei danesi. “Non sono ammessi nuovi cuccioli nel 2021″, ha detto il ministro Nilsson in una dichiarazioni, citando i consigli dell’Agenzia svedese per la sanità pubblica, il Consiglio svedese dell’agricoltura e l’Istituto veterinario svedese, come scrive Sputnik, mentre il veterinario capo del Consiglio svedese dell’agricoltura Håkan Henrikson, ha aggiunto che “Non abbiamo visto la mutazione danese del virus in Svezia”, giustificando quindi la decisione di non abbattere gli animali.



SVEZIA, ALLEVAMENTI VISONI BLOCCATI: SE NASCERA’ UN CUCCIOLO ANDRA’ ABBATTUTO

Per Bolund, ministro dei mercati finanziari della Svezia, ha comunque fatto sapere che: “La nostra industria dei visoni continua a essere un fattore di rischio da tenere in considerazione nella lotta contro il coronavirus”. Nell’autunno del 2020 il coronavirus si era diffuso in 13 allevamenti di visoni situati nella penisola di Listerlandet nella contea di Blekinge; un evento che era comparso in concomitanza con la stagione in cui la maggior parte dei visoni viene abbattuta per la pelliccia, e alla fine l’80% è stato ucciso, mentre agli animali da riproduzione è stato permesso di vivere. Le operazioni di allevamento riprenderanno quindi nel 2022, ma se dovessero nascere dei cuccioli dovranno essere purtroppo abbattuti, come fatto sapere dal Consiglio svedese dell’agricoltura.

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