Un interessante studio effettuato sulle acque reflue, le acque di scarico delle fogne, ha messo in correlazione la “qualità” delle stesso al covid: in poche parole, dalle analisi degli scarichi si è riuscito ad anticipare l’andamento della curva epidemiologica, fino ad un massimo di due settimane. Lo studio, come riferisce l’Adnkronos, è stato realizzato in Lombardia durante la prima ondata dagli scienziati dell’Istituto di ricerche farmacologiche ‘Mario Negri’ Irccs, Dipartimento ambiente e salute, e dell’università Statale di Milano, Dipartimento di Scienze biomediche per la salute. Gli autori del lavoro hanno cercato il covid nelle acque reflue e al termine della ricerca ne è emerso che i dati analizzati provano “l’affidabilità dell’epidemiologia delle acque reflue come strumento di sorveglianza dell’andamento epidemico del virus nella popolazione, in grado di anticipare di 7-14 giorni l’andamento della curva epidemica rispetto ai sistemi di sorveglianza esistenti”.



Otto le città lombarde coinvolte, leggasi Bergamo, Brembate, Ranica, Brescia, Cremona, Crema, Lodi e Milano, con 107 campioni prelevati fra fine marzo e metà giugno, e in cui è stato rilevato Rna virale nel 61% del totale, con punte dell’80% nella bergamasca, una delle zone più colpite in assoluto durante la prima ondata. Cariche virali elevate che poi sono diminuite con il passare dei mesi e con lo scemarsi della pandemia.



STUDIO ACQUE REFLUE: UN APPROCCIO UTILIZZABILE PER PANDEMIE FUTURE

“L’Istituto Mario Negri – le parole all’Adnkronos di Ettore Zuccato, capo laboratorio Dipartimento ambiente e salute dell’Irccs fondato e presieduto da Silvio Garattini – ha sviluppato l’approccio innovativo chiamato epidemiologia delle acque reflue nel 2005 per stimare il consumo di sostanze quali droghe d’abuso, alcol e farmaci nella popolazione mediante analisi di metaboliti urinari nei reflui urbani non trattati. L’anno scorso ci siamo subito adoperati per sviluppare una nuova applicazione legata all’analisi di virus nei reflui urbani”. Così invece ha commentato Sara Castiglioni, ricercatrice del Mario Negri: “La sorveglianza virologica dei reflui urbani ha grande potenzialità di impiego, poiché permette di ottenere un profilo dei contagi includendo contemporaneamente le infezioni sintomatiche e asintomatiche di un’intera popolazione”, aggiungendo che questo metodo potrebbe essere applicato anche ad eventuali altri virus o pandemie future.

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