Il covid continua ad essere una minaccia per la salute pubblica anche se non è più un’emergenza sanitaria globale. E’ questo quanto ha spiegato nella giornata di ieri, martedì 6 giugno 2023, l’organismo di vigilanza sui vaccini dell’UE nel suo briefing finale sulla pandemia, così come si legge su Insiderpaper. L’Ema, l’agenzia europea del farmaco, ha fatto sapere che interromperà i regolari briefing sul covid che sono stati costanti in questi ultimi tre anni, con aggiornamenti su infetti, decessi, cure e trattamenti, ma in ogni caso la situazione continuerà ad essere monitorata, soprattutto con focus nei confronti delle nuove varianti che potrebbero sorgere nei prossimi tempi e che potrebbero far riattivare l’allarme.



“Questo virus è e rimarrà una minaccia, soprattutto per i più vulnerabili”, sono le parole del capo dei vaccini dell’EMA Marco Cavaleri, aggiungendo che il virus è “ancora in circolazione e stanno emergendo nuove varianti”. Secondo l’esperto dell’EMA, di conseguenza, le autorità sanitarie pubbliche “dovrebbero tenere alta la guardia”, soprattutto in vista dell’inverno 2023-2024, classica stagione dei virus respiratori e quindi periodo in cui potrebbero riattivarsi i contagi.



COVID, CAVALERI: “VACCINI HANNO SALVATO MOLTE VITE”

In ogni caso Cavaleri ha voluto sottolineare l’efficacia dei vaccini anti covid che hanno permesso di mantenere gli ospedali più o meno vuoti, e soprattutto “hanno salvato vite”. Sul covid si è espresso anche il direttore esecutivo dell’EMA Emer Cooke che ha voluto elogiare il lavoro svolto dalla sua agenzia nel “consentire il più grande programma di vaccinazione nella storia dell’Europa. È stato stimato che solo nel primo anno di pandemia i vaccini Covid hanno contribuito a salvare quasi 20 milioni di vite”, ha spiegato.



“Covid-19 – ha concluso Cavaleri – ha causato e continua a causare un notevole stress ai sistemi sanitari pubblici, soprattutto durante l’inverno. Le autorità sanitarie pubbliche dovranno mantenere alta la guardia. E i vaccini sono l’arma migliore. Senza i vaccini non avremmo superato la pandemia. Nei mesi e negli anni a venire continueranno a essere interventi chiave di sanità pubblica”.