Il plasma donato da chi è guarito dal Coronavirus non sarebbe più efficace nella battaglia contro il virus stesso. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista americana PNAS, il Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, che dopo mesi di ricerche e analisi dettagliate lancia un chiaro messaggio di allarme alla comunità scientifica: con l’aumento dell’immunità nella popolazione a seguito dell’infezione e della vaccinazione emergeranno nuove varianti e serviranno dunque nuovi vaccini e altri anticorpi monoclonali per affrontare le nuove versioni del Covid-19.



Lo studio dimostra che sotto una forte pressione immunitaria il SARS-CoV-2 riesce a sfruttare al meglio le mutazioni del dominio per sfuggire alla potenti risposte di neutralizzazione policlonale. Il plasma preso in esame è quello di 20 pazienti affetti da Covid, e poi guariti, tra marzo e maggio 2020 quando l’unico virus in circolo era quello originale di Wuhan. Secondo i dati emersi l’infezione è mutata divenendo resistente al 70% degli anticorpi neutralizzanti testati e aveva una ridotta suscettibilità a tutti i sieri convalescenti.



Covid annienta plasma dei guariti: serviranno altri vaccini?

Gli esperti che hanno redatto lo studio pubblicato sul PNAS hanno spiegato: “Il plasma ha neutralizzato completamente il virus per sette passaggi, ma, dopo 45 giorni, la delezione di F140 nel loop N3 del dominio N-terminale (NTD) ha portato a una rottura parziale. Al giorno 73, si è verificata una sostituzione E484K nel dominio legante il recettore (RBD), seguita, al giorno 80, da un inserimento nell’ansa NTD N5 contenente un nuovo sequone glicano, che ha generato una variante completamente resistente alla neutralizzazione plasmatica“.



In poche parole il virus ha trovato una via di fuga grazie a tre mutazioni che hanno permesso di generare una falla nella protezione del plasma convalescente. Dagli scienziati è arrivato il monito: “La recente comparsa nel Regno Unito, Sud Africa, Brasile e Giappone di varianti naturali con cambiamenti simili suggerisce che SARS-CoV-2 ha il potenziale per sfuggire a una risposta immunitaria efficace“. Ciò significa, a detta dello studio, che “dovrebbero essere sviluppati vaccini e anticorpi in grado di controllare le varianti emergenti“.