Gli asintomatici sono contagiosi, per questo vanno isolati: così si può bloccare la catena di contagio di coronavirus. A ribadirlo è Hans Kluge, direttore europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). «Anche se un individuo diventa maggiormente contagioso in prossimità dello sviluppo dei sintomi, tutti gli infetti hanno la capacità di trasmetterlo», dice oggi al Corriere della Sera. Una volta diagnostica la positività, questi soggetti vanno «isolati» e devono ricevere assistenza medica. «Queste misure bloccano la catena di trasmissione». Hans Kluge ha espresso anche un parere in merito alla gestione italiana dell’emergenza Covid: «Lo scorso marzo ho appoggiato l’Italia che ha assunto una decisione coraggiosa. Questo ha significato porre la salute prima di considerazioni economiche. La gente ha risposto con resilienza e solidarietà, un esempio per il mondo». E bene sta facendo ora nel controllare l’epidemia e riaprire le scuole. A proposito della mascherina in classe, ha citato le linee guida pubblicate da Oms e Unicef: «No fino a 5 anni, da 6 a 11 va indossata se c’è rischio di trasmissione, sopra i 12 valgono le regole degli adulti».
HANS KLUGE SU SECONDA ONDATA E ORIGINE CORONAVIRUS
In Italia i casi di coronavirus continuano ad aumentare, ma le terapie intensive non sono affollate. «Non sappiamo se la seconda ondata ci sarà e quando», afferma Hans Kluge, a capo Europa dell’Oms, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Rispetto alla prima fase comunque si stanno affinando gli interventi. Riguardo alla contagiosità dei giovani, ha ribadito che le conoscenze attualmente a disposizione sono limitate. «I bambini colpiti dal virus sono da 1 al 3% dei casi globali. Sopra i 10 anni vengono contagiati come gli adulti ma sviluppano sintomi lievi anche se alcuni vengono ricoverati». In sintesi, è bene evitare il coronavirus, ad ogni età. Infine, sull’origine di Sars-CoV-2, l’Oms non si discosta da quanto dichiarato nei mesi scorsi e continua ad escludere una possibile manipolazione o creazione in laboratorio: «Le evidenze disponibili suggeriscono che il virus abbia una origine animale, probabilmente nei pipistrelli, ma crediamo che un altro animale intermediario giochi un ruolo nella trasmissione agli umani».