Covid: chiari segnali di uscita dall’emergenza, presto il virus non sarà più un problema. Lo conferma l’infettivologo Matteo Bassetti, in un’intervista rilasciata a Fanpage.it, nella quale espone le sue teorie, secondo le quali, la fine di febbraio segnerà anche l’ufficiale uscita dalla pandemia. “Il covid di oggi non è più quello del 2019“, afferma il direttore della clinica malattie infettive San Martino di Genova.
Secondo Bassetti, la situazione sanitaria è in netto miglioramento e a questo punto sarebbe quasi inutile continjuare a mantenere le stesse misure di sicurezza del 2020. La pericolosità del covid sarebbe quindi arrivata ai minimi termini comportandosi più come un normale raffreddore che come pericoloso virus potenzialmente mortale. E lo ribadisce dicendo: “Quando qualcuno mi telefona dicendomi che ha il Covid gli dico che è meglio per lui/lei che aver preso l’influenza o il virus sinciziale.” Per il professore la conferma arriverebbe anche dal fatto che gli ospedali non sono più intasati di pazienti infetti come lo erano lo scorso anno, questo dimostra che il covid non sarebbe più un problema.
Covid emergenza finita, Bassetti: “Ridicolo mantenere misure di sicurezza”
Oltre a decretare la fine dell’emergenza pandemica, Bassetti parla anche delle ultime esposizioni dell’Oms che continuano a ribadire che il covid è ancora pericoloso e non bisogna abbassare la guardia. “Io credo che l’Oms lo abbia fatto per la situazione cinese“, mentre in occidente “Non siamo più in emergenza per il Covid né dobbiamo più esserlo. Se qualcuno pensa che sia giusto mantenere ancora alcune misure, allora sbaglia di grosso. Si rasenta il ridicolo“.
Giusto quindi secondo Bassetti, mantenere l’obbligo di tampone ma solo per chi proviene dalla Cina. Mentre in Italia occorrerebbe allentare di molto le restrizioni, come hanno già fatto in Francia. Togliendo l’isolamento anche per i positivi. “Mi auguro lo toglieremo anche noi. Anche perché chi ha l’influenza può andare in giro, se invece si ha il Covid si deve stare in isolamento. Non ha senso.” E conclude poi parlando dell’importanza dei vaccini, che hanno contribuito alla vittoria della scienza. Secondo l’infettivologo, anche dopo la fine della pandemia rimarrà la prevenzione soprattutto per fragili ed anziani, e probabilmente il vaccino sarà un richiamo annuale da effetuarsi tra settembre ed ottobre.