Si torna a parlare di covid negli studi di Storie Italiane e il programma ha intervistato alcuni dei grandi esperti italiani di virus, a cominciare dal professore Matteo Bassetti, primario di malattie infettive del San Martino di Genova. “Dobbiamo dire che con questo virus dobbiamo imparare a convivere – ha esordito il camice bianco ligure – 4 anni fa è arrivato questo virus, ha fatto tanti danni e oggi il virus da molti meno problemi rispetto all’inizio, grazie anche alla grandissima campagna vaccinale. Non si vedono più delle polmoniti importanti se non nelle persone fragili e anziane. C’è stata una circolazione maggiore in queste settimane che era attesa per via dell’estate, la spiaggia, le discoteche… tutte situazioni che hanno fatto sì che il virus corresse”.



“Noi comunque dobbiamo guardare ai numeri. Se guardo i numeri dell’anno scorso, settembre 2022, erano quasi 4 volte in più le persone positive così come quelle ricoverate in terapia intensiva. Ciò significa che il virus circola ma non in forma grave. Ci saranno sempre persone ricoverate, ma comunque eviterei, soprattutto durante questa settimana di ritorno al scuola, gli allarmismi, che non servono a nessuno. La risposta che la gente dà sa qual è? Che non si vuole più vaccinare, con l’allarmismo danneggiamo la campagna vaccinale”.



COVID, BASSETTI, PREGLIASCO E CICOZZI: IL PUNTO SUGLI ULTIMI CASI

Il professor Pregliasco ha aggiunto sugli ultimi casi di covid: “Matteo ha evidenziato il punto, dobbiamo far si che i soggetti fragili e a rischio, con una raccomandazione, si vaccinino per mantenere una normalità in questa fase che sarà di ondulazioni. Bene anche i tamponi ma solo per soggetti fragili, ma non con la ‘tamponite acuta’ di qualche tempo fa. E poi serve buon senso dal punto di vista generale rispetto al comportamento igienico ma utile anche per tutte le infiammazioni alle vie respiratorie”. In studio è presente anche Ciccozzi, che ha aggiunto: “Over 60 e fragili facciano la vaccinazione anti covid, così come si fa per l’influenza. Dobbiamo essere prudenti, monitorare, avere il buon senso e non paura ne terrore, Questa è una cosa di tre anni fa, siamo in un punto in cui il virus è evoluto e sta talmente bene con noi che non ci può far male come ci ha fatto all’inizio”.



Bassetti ha poi ripreso la parola spiegando: “La durata della malattia è molto più breve, oggi si rimane positivi 3 o 4 giorni in media. I sintomi che predominano sono quelli respiratori, leggasi tosse, mal di gola e febbre anche alta per molti giorni. Evitiamo il tamponificio: se uno ha la febbre perchè gli brucia fare la pipì è inutile fare il tampone”. Sulle mascherine a scuola: “Vogliamo metterle ancora dopo aver distrutto la scuola con mascherine, dad e distanziamenti? Abbassiamo tutti i toni. Se i presidi dicono di mettere le mascherine che vadano a fare il loro lavoro”. Sui vaccini Bassetti aggiunge: “Dobbiamo essere precisi e non perdere un 75enne e nemmeno un 80enne, mi interessano meno i 60enni e i 65enni sani. La malattia nelle persone molto anziane rischia di dare ancora oggi delle complicanze se non si vaccinano”.