Strage di bimbi in Brasile a causa del covid. Nella nazione più grande del Sud America sono morte 360mila persone da inizio pandemia, e fra queste, 852 vittime avevano un età inferiore ai 9 anni, fra cui 518 che avevano meno di 12 mesi, così come riferito dal ministero della salute. Numeri da brividi che in realtà potrebbero essere solo una parte dei dati reali, visto che, stando alle stime di medici e Ong, i morti conclamati potrebbero essere più del doppio.
Una tesi sostenuta anche dall’epidemiologa Fatima Marinho dell’università di San Paolo, secondo cui a molti bimbi brasiliani non è stato fatto il tampone perchè non disponibile, di conseguenza sono morti nel dubbio. Facendo una serie di calcoli la dottoressa è così arrivata alla conclusione che i decessi fino a 9 anni sarebbero circa 2mila, di cui 1.300 fra neonati. Secondo la specialista, alla base di questi numeri tragici vi sarebbe una diagnosi tardiva: “Abbiamo seri problemi a rintracciare i casi – le sue parole riportate da Avvenire – non abbiamo abbastanza test per la popolazione in generale, anche meno per i bambini. I più vulnerabili sono i bambini di colore e quelli provenienti da famiglie molto povere, per le quali è più difficile ricevere aiuto”.
COVID IN BRASILE, STRAGE DI BIMBI. CHRISTOU: “UNA CATASTROFE”
Christos Christou, presidente Internazionale di Medici Senza Frontiere, in occasione di una conferenza stampa sull’epidemia di covid in Brasile, ha parlato di catastrofe umanitaria: “In più di un anno di questa pandemia, la risposta mancata in Brasile ha causato una catastrofe umanitaria. Ogni settimana c’è un nuovo record di morti e infezioni. Gli ospedali sono sopraffatti, e tuttavia la risposta centralizzata coordinata è ancora scarsa”, puntando il dito nei confronti delle autorità verdeoro: “La negligenza delle autorità brasiliane costa vite umane”. Christou testimonia anche una situazione ospedaliera al limite delle possibilità umane: “Gli operatori sanitari sono fisicamente, mentalmente ed emotivamente esausti e nonostante il loro impegno assoluto nei confronti dei loro pazienti, nonostante le loro capacità e professionalità, sono stati lasciati soli a raccogliere i pezzi di una risposta governativa fallita e a improvvisare soluzioni”. Queste testimonianze sono solo le ultime che giungono dal Brasile in queste settimane, e si aggiungono a quelle che vi abbiamo raccontato di ieri, circa la mancanza di sedativi e la necessità di intubare le persone legandole al letto, una tortura.