Roberto Burioni lancia l’allarme e di fronte all’impennata di contagi da Covid-19 nel nostro Paese, per quello che è un trend che interessa di fatto gran parte del Vecchio Continente, scrive su Twitter che le cose si mettono male. Il 57enne immunologo e accademico marchigiano affida a un cinguettio il suo lapidario pensiero sulla situazione epidemiologica in Italia spiegando a suo dire al momento il virus Sars-CoV-2 sia nocivo come lo era la scorsa primavera: “Le cose cominciano a mettersi peggio: vi prego, state attenti” scrive Burioni citando il titolo di un articolo e ricordando a tutti i suoi follower le oramai note regole auree (ovvero distanziamento sociale, mascherina indossata, lavaggio delle mani ed evitare per quanto possibile i luoghi chiusi). E poi aggiunge: “Il virus è lì fuori, infettivo e nocivo come nella scorsa primavera. Dipende tutto da noi” è l’invito dell’immunologo ricordando che per arginare il contagio sono importanti innanzitutto dei comportamenti individuali all’insegna della responsabilità.
BURIONI, “LE COSE COMINCIANO A METTERSI PEGGIO: ATTENTI PERCHE’…”
Il commento di Roberto Burioni arriva a stretto giro di posta dopo il consueto bollettino di aggiornamento dell’emergenza Coronavirus nel nostro Paese e che ha visto nelle ultime 24 ore registrare oltre 2500 nuovi contagi e 24 decessi; il dato inoltre va letto ricordando pure che se i tamponi sono cresciuti solamente del 7,9% i positivi ai test sono aumentati del 39% stando a quanto comunicato da YouTrend nelle ultime ore. Da questo punto di vista si tratta pure di una parziale sconfessione dell’ottimismo mostrato proprio da Burioni di recente che aveva paragonato la lotta al virus come all’avventura dell’Italia ai Mondiali del 2006 in Germania. A tal proposito, è interessante il commento del fisico Giorgio Sestili, noto per gestire una pagina social dedicata ai dati della pandemia, secondo cui il boom dei casi in Italia potrebbe essere un effetto diretto della tanto attesa riapertura delle scuole avvenuta nello scorso mese di settembre.