Tornano a crescere i Covid casi, così come il numero dei morti: a spingere l’ondata estiva di contagi sono le nuove varianti arrivate in Italia, come quella Xec. Pier Luigi Lopalco, che insegna Igiene all’Università del Salento, all’Adnkronos ha ricordato che le nuove varianti Covid stiano prendendo piede in tutta Europa e, anche se i dati riguardanti il nostro Paese siano carenti, non c’è niente che fa pensare che la situazione sia diversa dall’estero. Dopo una fase in cui il trend sui Covid casi è stato stabile o in calo, l’ultimo bollettino ha mostrato un nuovo rialzo.



Bisogna anche tener conto del fatto il Covid non segue i soliti schemi stagionali degli altri virus respiratori, quindi le ondate possono verificarsi in ogni periodo dell’anno. Lopalco si sofferma, comunque, anche sul «numero così alto di morti»: se alcune sono inevitabili a causa della circolazione del virus, d’altra parte è convinto che altre potevano essere evitate «se le persone a rischio fossero vaccinati stati o trattati correttamente con gli antivirali».



COVID CASI IN CRESCITA: I DATI DELL’ULTIMO BOLLETTINO

Nell’ultima settimana presa in esame i Covid casi sono saliti a quota 15.221, quindi l’aumento è stato dell’11% circa. Sono però in calo se si tiene conto dei dati di due settimane fa, quando i contagi furono 16.299, inoltre il tasso di positività scende al 16,2%. Crescono anche i morti, sono stati 135 contro i 99 della settimana precedente.

Questi i dati principali del bollettino pubblicato dal ministero della Sanità, da cui si evince che il numero maggiore di Covid casi si registra in Lombardia (2.562), dove c’è stata circa la metà dei morti Covid emersi nella settimana esaminata. Crescono pure i tamponi: ne sono stati effettuati 94.171 contro i 72.266 della settimana prima.



IL PARERE DEGLI ESPERTI SUL RIALZO DEI COVID CASI

Per il professor Massimo Andreoni i numeri in crescita dei casi Covid e dei morti rappresentano un «motivo di apprensione», visto che in questo periodo la circolazione del coronavirus non è rilevante. Bisogna allora invertire la rotta in vista dell’autunno, quando la circolazione aumenterà.

Secondo Andreoni bisognerà promuovere e organizzare una campagna vaccinale importante, invece per l’epidemiologo Massimo Ceccozzi non c’è motivo di preoccuparsi, perché è «tutto normale, è questo l’andamento a cui dobbiamo abituarci», anche tenendo conto del fatto che i sintomi sono meno importanti, quindi vanno protetti solo anziani e fragili.

Anche il virologo Fabrizio Pregliasco ritiene che il rialzo dei casi Covid sia legato alla diffusione della variante Xec, con una capacità diffusiva e di immunoevasione alta, ma soprattutto che i dati siano sottostimati, motivo per il qualebisognerà puntare sul richiamo vaccinale in autunno.

LO STUDIO CHE PROMUOVE LA DIETA MEDITERRANEA

Intanto arrivano buone notizie da uno studio, i cui risultati evidenziano che la dieta mediterranea possa essere un valido alleato contro il Covid, perché potrebbe proteggerci e fungere come da scudo. La ricerca, effettuata da scienziati indonesiani e pubblicata sulla rivista sicentifica Plos One, mostra che l’infiammazione, che è un aspetto critico dell’evoluzione del Covid, può essere “spenta” dalla dieta mediterranea, un modello di alimentazione che ha proprietà antinfiammatorie in virtù degli alimenti che la caratterizzano. Dunque, gli scienziati hanno concluso che possa avere una capacità protettiva contro il coronavirus.