La pandemia di Covid-19 è la causa di un gran numero di disagi psichici: 76 milioni di casi di disturbi di ansia in più (+26%) e 53 milioni di casi in più di depressione maggiore (+28%) si sono registrati nel 2020. Essi sarebbero direttamente correlati alla diffusione del virus. Per più della metà dei casi a soffrirne sono le donne. A mettere nero su bianco i dati, come riporta l’ANSA, è stata la rivista Lancet in occasione della Giornata Mondiale per la Salute Mentale che si celebra quest’oggi.



I tassi di depressione sono triplicati ed i sintomi sempre più gravi. Ogni 40 secondi, inoltre, una persona si toglie la vita. Un bilancio incrementato negli ultimi mesi. In molti cercano di risolvere i propri problemi con l’utilizzo di sostanze stupefacenti, in particolare tra i giovani. Anche i bambini, in base agli appelli di Save the Children, non vengono risparmiati dal fenomeno. I dati, nel dettaglio, sono allarmanti soprattutto per quanto riguarda il terzo mondo. La pandemia di Covid-19, infatti, ha ulteriormente incrementato il divario sociale. Quasi un miliardo di persone vivono con un disturbo mentale nei paesi poveri, ma oltre il 75% di loro non riceve alcuna assistenza.



Covid causa disagi psichici: +76 milioni di casi. L’allarme

A lanciare l’allarme in merito alla possibilità che il Covid-19 sia la causa alla base di innumerevoli disagi psichici sono gli esperti. “La pandemia ha comportato fin da subito un inasprimento delle disparità già esistenti, con maggiore incidenza ed esiti della malattia nelle fasce più deboli. Le diseguaglianze generate dal Covid hanno avuto riflessi anche sulla salute mentale, aumentando il disagio psichico tra coloro che hanno meno accesso alle cure e ai servizi”. A dirlo sono Massimo di Giannantonio ed Enrico Zanalda, copresidenti della Società Italiana di Psichiatria.



E per quanto riguarda i più piccoli: “Stiamo vivendo una crisi globale di salute mentale e i suoi effetti potrebbero essere catastrofici per alcuni bambini. La mancanza di stimoli sociali può avere un grave impatto sulla loro salute mentale e sul loro sviluppo”, ha detto Marie Dahl, responsabile dell’Unità di salute mentale di Save the Children.