Il Covid-19, come abbiamo imparato in quasi due anni di pandemia, è una malattia sistemica che può danneggiare polmoni, cuore, reni, cervello e altri organi che possono subire gravi conseguenze ed effetti che possono durare molto nel tempo anche dopo la guarigione. Tra gli effetti indesiderati, secondo quanto riferito dall’urologo della Florida del sud Ranjith Ramasamy ci sarebbero anche le disfunzioni erettili. Il medico infatti ha osservato una tendenza in ascesa tra i suoi pazienti, che nel boom del virus negli Usa si sono lamentati sempre più frequentemente di problemi nelle prestazioni tra le lenzuola.
I casi trattati da Ranjith Ramasamy erano tutti di pazienti guariti dal Covid-19, che come strascico importante ha portato a delle disfunzioni che in alcune persone sono durate dai sei mesi o più. “Abbiamo scoperto che gli uomini che in precedenza non avevano avuto questi problemi hanno sviluppato una disfunzione erettile piuttosto grave dopo l’infezione” ha affermato l’urologo. Stando a una ricerca pubblicata a marzo gli uomini potrebbero avere sei volte più probabilità di sviluppare una disfunzione erettile a breve o lungo termine dopo aver contratto il virus.
Virus e disfunzione erettile: vaccino può impedirla
Il virus, secondo quanto riportato dall’urologo Ranjith Ramasamy, avrebbe causato effetti collaterali nelle prestazioni sessuali a molti dei suoi pazienti. Tra i disturbi elencati c’è l’incapacità di avere o mantenere un’erezione, danni, dolore o gonfiore ai testicoli, incapacità di raggiungere l’orgasmo, bassi livelli di testosterone e problemi di salute mentale. Gli uomini più a rischio di infezione grave sono i più anziani o quelli con ipertensione, obesità, diabete e malattie cardiache, che sono già ad alto rischio di disfunzione sessuale. Ma tra i pazienti presi in esame ci sono anche uomini molto più giovani che hanno segnalato problemi di salute sessuale.
Una soluzione potrebbero essere i vaccini. Con la scienza che ha negato apertamente la possibilità che il siero possa causare gonfiore ai testicoli e impotenza, la ricerca indica che la vaccinazione può essere di aiuto per aggirare problemi del genere. Uno studio di giugno, ad esempio, non ha trovato alcun legame tra i vaccini mRNA e la riduzione del numero di spermatozoi. Emmanuele Jannini, professore di endocrinologia e sessuologia medica presso l’Università italiana di Roma Tor Vergata, ha osservato: “La plausibile relazione tra COVID-19 e la disfunzione erettile è un motivo in più per i non vaccinati di farsi iniettare. Se vogliono fare sesso, meglio farsi vaccinare”.