La quasi totalità delle persone che finisce in ospedale per Covid non è vaccinata, lo stesso vale per i morti. Ma quella minoranza che è immunizzata e comunque finisce in ospedale, chi è? A fornire una risposta è Milena Gabanelli in un approfondimento realizzato con Simone Ravizza per il Corriere della Sera sui vaccinati ricoverati. In primis, è una questione anche di malattie pregresse, su cui però l’Istituto superiore di sanità (Iss) non ha statistiche precise. D’altra parte, fanno sapere che l’età mediana di chi è immunizzato finisce in ospedale prevalentemente in età più avanza, 79, che scende addirittura a 52 anni per i non vaccinati. Invece in terapia intensiva è 61 anni per i non vaccinati, contro i 74 dei vaccinati.



Questo però non vuol dire che gli anziani non siano protetti dal vaccino, perché le proporzioni mostrano come comunque siano molti meno gli anziani vaccinati che finiscono in ospedale rispetto ai non immunizzati. E qui si torna al punto di partenza: è soprattutto una questione di patologie pregresse. Lo dimostrano i dati del Veneto, che ha analizzato le cartelle cliniche dei suoi 2.348 pazienti ricoverati per Covid tra il 1 maggio e il 31 agosto.



I DATI DEL VENETO E DELL’ATS MILANO

Nella fascia 60-79 anni, i vaccinati con zero patologie pregresse finiti in ospedale sono 12, in terapia intensiva 2, comunque meno dei non vaccinati, visto che in questa fascia 163 sono ospedalizzati e 82 in terapia intensiva. Fra i 40 e i 79 anni ha già una patologia rilevante il 30-32% dei vaccinati ricoverati per Covid, il 46% ne ha due o tre. Parliamo di malattie come diabete, malattie cardiovascolari, renali, respiratorie, oncologiche. Invece i non vaccinati hanno un rischio più alto di finire in ospedale anche da sani: tra i 40-59 anni il 61% non ha alcuna malattia pregressa. Superiore anche la durata media del ricovero: 25 giorni per i 60-79 anni non vaccinati, contro i 15 per i vaccinati. Interessante anche l’analisi dell’Ats di Milano, i cui dati mostrano in maniera inequivocabile come il rischio di ricovero per Covid aumenti proporzionalmente in relazione a determinate malattie. In ogni caso, il vaccino riduce il rischio di finire in ospedale per i sani (93%) e per chi soffre di patologie croniche. Invece per le categorie di trapiantati e degli immunocompressi c’è una percentuale di protezione lievemente più bassa (87%).



Anche per questo è importante che la vaccinazione sia il più possibile estesa, anche per fornire una protezione indiretta. Per quanto riguarda invece i morti tra le persone vaccinate, Milena Gabanelli e Simona Ravizza sul Corriere della Sera evidenziano che su un campione di 171 cartelle cliniche sulle 1.440 esaminate dall’Istituto superiore di sanità (Iss), l’età media dei vaccinati con ciclo completo morti di Covid è di 86 anni e con 5 patologie pregresse, contro gli 80 anni e tre patologie dei non vaccinati o con ciclo incompleto. Un’altra lettura dei dati che ribadisce l’importanza della vaccinazione e dell’efficacia dei vaccini.