Si torna a parlare di covid durante la trasmissione di Rete 4, Zona Bianca, e in collegamento vi era il professor Bassetti. Il focus è su quanto sta accadendo in Cina e a riguardo il primario di malattie infettive del San Martino di Genova ha spiegato: “Non credo che dobbiamo avere paura noi, devono avere paura i cinesi. Chi ha dovuto gestire la sanità lo ha fatto nel modo peggiore che poteva fare. La Cina avrà messo in conto che avrà due o tre milioni di morti per loro forse un morto non è importante come lo è in occidente”.
Sui tamponi all’aeroporto: “Credo che sia giusto fare quello che facciamo da un mese, controllare i viaggiatori che dalla Cina arriveranno in Italia, non credo che sia nulla di discriminatorio, è solo un controllo. In Italia siamo vaccinati – ha aggiunto Bassetti – dobbiamo solo tenere gli occhi aperti. Dobbiamo controllare le persone che arrivano per capire che non succeda qualcosa che avviene dall’altra parte del mondo e che non conosciamo. Le persone fragili e anziane che vadano a farsi la quarta dose – ha poi concluso Bassetti – e Celentano oltre a rimproverare Brindisi vada a farsi la quarta dose perchè mi pare di capire che non ami particolarmente i vaccini”.
COVID IN CINA, IL PARERE DI BURIONI A CHE TEMPO CHE FA: “STRATEGIA FALLIMENTARE”
Del covid e della Cina ne ha parlato anche il prof Burioni, ospite come sempre di Che Tempo Che Fa: “La Cina – le parole dello stimato virologo del San Raffaele – ha attuato sin dall’inizio la strategia zero covid, una politica repressiva impensabile in un paese democratico. Si è arrivati ad eseguire i tamponi alle carrozzerie delle auto Lo scenario è cambiato con Omicron, molto più contagiosa e impossibile da contenere. La strategia zero covid non aveva più senso e bisognava imitare l’occidente ma Xi Jinping ha ignorato i consigli degli esperti proseguendo con la strategia zero covid. Poi ad inizio di dicembre le misure sono state rimosse e sono venuti fuori i guai. La Cina – ha continuato Burioni – aveva privilegiato i vaccini ai lavoratori e non ai più fragili, solo il 40% degli over 80 ha fatto il vaccino in Cina, ed inoltre il vaccino cinese è meno efficace del nostro a mRna, mai utilizzato e rifiutato dall’Ue quando offerto in regalo. Omicron da noi ha trovato il muro dell’immunità, cosa che in Cina non vi era. Ciò che sta succedendo in Cina non lo sappiamo e dobbiamo rassegnarci a non saperlo. Stime esterne hanno valutato che quasi la totalità dei cinesi si sta infettando con conseguenze tragiche per la popolazione”.
“Ciò può mettere in pericolo anche a noi? – ha proseguito Burioni parlando della situazione covid in Cina – la replicazione di un virus in molte persone potrebbe causare nuove varianti anche pericolose ma ciò è improbabile perchè dovrebbero essere capaci di diffondersi meglio di Omicron e bucare il vaccino. Noi facciamo comunque molto bene a controllare chi proviene da quella nazione per accorgersi se esiste qualche variante pericolosa. Fino ad ora i dati sono tranquillizzanti, i ceppi della Cina sono parenti di Omicron, ma dobbiamo continuare a controllare e rinforzare con i vaccini l’immunità che ci consente di convivere con il virus. Chi ha passato 3 anni a gridare contro la dittatura sanitaria – ha concluso Burioni – dovrebbe dare uno sguardo alla Cina per capire che danni una vera dittatura sanitaria può causare”.