Partiamo da questo dato: Hong Kong ha registrato quasi un milione di infezioni e oltre 4.600 decessi, la maggior parte nella popolazione anziana non vaccinata. Il tasso di vaccinazione è al 72%. Poi analizziamo questo fatto: la Commissione sanitaria cinese ha reso noto i dati, i più alti da febbraio 2020, parlando di un’ondata straordinaria di contagi a livello nazionale malgrado la “tolleranza zero”. Da quasi un mese si parla di contagi dovuti alla variante Omicron, che ha portato a chiudere le scuole a Shanghai e a bloccare diverse città nel nord-est del Paese.
Ma negli ultimi due giorni nostre fonti in loco hanno fatto sapere che si parla genericamente di una “variante primaria”. Questa informazione è molto rilanciata nelle chat cinesi, tanto che qualche sito italiano ha riportato la notizia.
Secondo fonti locali (e come riportato sul Global Times), si tratterebbe della variante BA.2, derivante da Omicron, ovvero un ceppo soprannominato la “variante fantasma”. Il nomignolo è dovuto al fatto che a prima vista nei test di laboratorio può assomigliare ad altre varianti del Covid. Non si sa ancora come questa particolare variante reagisca o se sia più grave, è però estremamente contagiosa (e non è sicuro sia la stessa studiata in Danimarca e Regno Unito). In linea pratica (e teorica) la BA.2 è presente in più parti del mondo, ma fonti in Cina sottolineano che nella banca dati della pandemia qualcosa non torna.
Il Dragone dichiara 11.700 casi e poco più di 4.000 morti dal 2020, dati che non hanno mai convinto nessuno, nonostante la feroce tolleranza zero. Del resto, la Cina non fu trasparente dal principio (e fummo tra i primi a sostenerlo), prima insabbiando le notizie sul virus, poi, una volta esploso il problema, Pechino si limitò a far passare l’idea che l’emergenza fosse sotto controllo e che forse l’origine di tutto fosse all’estero. In quel periodo fu accusata perfino l’Italia dalla propaganda della Cina, attivissima (e lo è ancora oggi) soprattutto online. Non si contano i canali in cui profili fasulli veicolano false informazioni, dai report fino alle origini del Sars-Cov-2. Nel mentre, però, non c’è nessuna vera inchiesta riguardante i numeri cinesi, “sgonfiati” a prima vista, errati a “seconda vista”.
Cosa accade quindi in questi mesi tanto da bloccare Shenzhen, ovvero la “Silicon Valley” cinese, e perfino la produzione Tesla? Succede che su una popolazione di più di un miliardo di individui i casi siano esponenziali da due anni, ben insabbiati da una propaganda che descrive solo la Cina moderna, quella delle città industriali. Il Dragone più nascosto e profondo non è menzionato, quasi non esistesse. In questi due anni, invece, è altamente probabile che queste zone siano state isolate, ma come incubatrici di ceppi nuovi di un virus, che ricordiamo, deriva direttamente dalla Sars. Altro trucco: il termine Covid fa meno paura, anzi suscita ormai fastidio, l’operazione di propaganda è riuscita e in pochi se ne rendono conto. La percentuale di persone esposte in Cina è su miliardi, quindi è normale che Pechino blocchi milioni di persone, appunto onde evitare esca nuovamente un virus mutato che poi diventi pandemico.
Con l’origine del Sars-Cov-2 ancora avvolta nel mistero, il Dragone non può che arginare l’incubazione di eventuali varianti e minimizzare, se non insabbiare. In questo caso, però, qualcosa sta uscendo e tra vaccini cinesi inefficaci e casi in rialzo a breve l’attenzione mondiale tornerà su Pechino, che questo vuole evitare.
Il Comitato centrale del Partito comunista cinese ha più paura in questo periodo delle stime di crescita del Pil, che porta la Bank of China a ricapitalizzazioni continue. Una questione spinosa per la Wto (Organizzazione mondiale del commercio), che si ritrova a promuovere il libero (anzi, più che liberissimo…) mercato con al centro una nazione che gestisce le proprie aziende (quotate) tramite la propria Banca centrale, la quale ricapitalizza società a stretta proprietà d’un partito politico, ovvero una sintesi perfetta di ciò che non si potrebbe fare.
Qualcosa bolle nella pentola cinese: questa volta saremo capaci di non farci travolgere quando sarà scoperchiata?
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