Chi organizza feste nonostante i divieti e le restrizioni introdotte dai Dpcm del Governo va arrestato. La richiesta arriva dal Codacons dopo l’intervento dei carabinieri che ha portato alla scoperta di una festa nella notte del 31 ottobre in una casa privata di via Niccolini a Milano. Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori chiede quindi accertamenti, oltre che l’applicazione di norme severe. «Temiamo che questo non sia un caso isolato, poiché nei giorni scorsi circolavano sui social network diverse locandine di feste rigorosamente private organizzate a Milano in occasione di Halloween». Alcune di queste sono state segnalate, ad esempio, da Selvaggia Lucarelli sui social. Il Codacons chiede quindi indagini a tappeto, visto che chi ha organizzato queste feste, e chi vi ha preso parte, ha messo a rischio la propria salute e quella dell’intera collettività in un momento difficile per il Paese italiano. «Per questo i responsabili devono essere arrestati, e nei loro confronti devono scattare indagini penali per la fattispecie di epidemia colposa».
FESTE HALLOWEEN, SEGNALAZIONI E INTERVENTI A ROMA
Il Codacons era intervenuto su Halloween già nelle scorse settimane, lanciando l’allarme riguardo sul pericolo feste e assembramenti. E infatti sono state denunciate e interrotte diverse feste nella notte in tutta Italia. Nel Lazio, ad esempio, sono cadute nel vuoto le parole di Alessio D’Amato, assessore alla Sanità regionale, il quale aveva dichiarato: «I party clandestini di Halloween sono il modo migliore per far galoppare il virus, uno schiaffo in faccia a malati e operatori sanitari». Infatti, come riportato da RomaToday, le forze dell’ordine hanno scoperto e interrotto cinque feste, multando i partecipanti. Nel primo caso è arrivata una segnalazione di rumori molesti e musica ad alto volume da un appartamento di via Cassia, dove sono state trovate 26 persone. In un circolo in zona Sant’Alessandro è stato organizzato un evento in maschera, quindi è stata disposta la chiusura per 5 giorni dopo che sono state trovate 60 persone, la maggior parte senza mascherina e senza rispettare le distanze. Ma ci sono state anche feste nei ristoranti e in due alberghi della Capitale.