Il commissario straordinario dell’Istituto Superiore di Sanità Rocco Bellantone è stato indicato dalla stampa come probabile successore di Silvio Brusaferro, quindi designato ad essere prossimo presidente dell’ente. In un intervista rilasciata al quotidiano La Verità il chirurgo ha ribadito quali sono le sue posizioni su alcuni temi importanti nella sanità come ad esempio la gestione della pandemia e la campagna di prevenzione nelle scuole sugli stili di vita corretti, confermando nuovamente la sua opinione in merito a quanto accaduto in passato quando la politica ha imposto alcune restrizioni che considera “esagerate”.



Bellantone infatti aveva già parlato del fatto che “alcune situazioni non si possono affrontare solo con le imposizioni. Ci sono situazioni che vanno affrontate con un approccio modulato, con il supporto della scienza e l’interpretazione della politica“, e per questo, anche se insediato da poco dichiara già che la sua intenzione sarà quella di “non imporre mai nulla“. Anche se “ci vorrà del tempo“, dice, perchè “Ho convocato il team che si occupa del Covid e ho chiesto una relazione molto dettagliata sulla situazione attuale“.



Rocco Bellantone, commissario Iss “Serve prevenzione, con le imposizioni non si risolve nulla”

Rocco Bellantone, appena nominato commissario straordinario dell’Iss, nell’intervista a La Verità, ci tiene a smentire le voci comparse sulla stampa che parlavano di un certo “favoritismo” per la sua nomina, in quanto “cugino” del politico Fazzolari. Il medico infatti afferma di avere solo una “parentela di quinto grado“, e sottolinea quanto invece possa aver influito sulla scelta piuttosto il suo curriculumevidentemente il mio curriculum è talmente forte che non hanno nulla da dire su di esso, e quindi si attaccano a queste fesserie“.



Tornando poi alle prossime intenzioni sulla gestione dell’amministrazione dell’istituto, Bellantone conferma di voler puntare sulla prevenzione. “Partiremo con un’importante campagna informativa nelle scuole su fumo, alcol, droghe“, perchè “La battaglia non si combatte in tv,  si vince formando i ragazzi su stili di vita corretti fin dalle elementari“, e conclude “con le imposizioni, gli arresti e la galera, non risolve alcunchè“.