La pandemia di Covid sta facendo registrare un nuovo, significativo aumento dei contagi in UK (Regno Unito) e la situazione sembra farsi via via sempre più minacciosa. La colpa, stando a quanto ha spiegato il ministro della Salute britannico, Matt Hancock, sarebbe da attribuire alla variante indiana del Coronavirus, che avrebbe causato il 75% dei nuovi casi in tutta la Gran Bretagna. Nel corso della conferenza stampa, l’esponente di Downing Street ha sottolineato che, in base ai dati attualmente disponibili, gli esperti hanno unanimemente riscontrato come sia in corso una rapida crescita delle infezioni.



Una tendenza testimoniata dai numeri: i contagi sono cresciuti del 20,5% nell’arco degli ultimi sette giorni e nella sola giornata di oggi, riporta il “The Guardian”, sono stati riscontrati 4.182 nuovi pazienti affetti da Covid-19, l’aumento più alto dal 1° aprile. Preoccupano anche i ricoveri ospedalieri, aumentati nelle ultime due settimane rispettivamente del 10,8% e del 19,9% rispetto ai sette giorni precedenti.



BOOM CONTAGI COVID IN UK, QUAL È IL MOTIVO?

L’incremento di contagi Covid in UK è stato pertanto motivato dallo stesso Hancock con la variante indiana del Coronavirus e le statistiche divulgate delle autorità sanitarie del Regno Unito affermano, tra l’altro, che i decessi causati dal virus sono aumentati del 14% rispetto alla scorsa settimana. Nel frattempo la campagna di vaccinazione continua, con 256.517 prime dosi e 434.096 seconde dosi somministrate ieri. Nel contempo, le accuse di incompetenza nella gestione della pandemia lanciate da Dominic Cummings, ex consigliere del premier Boris Johnson, sono state prontamente rispedite al mittente dal ministro della Salute. A riprendere tali dichiarazioni è stato il portale di Sky Tg 24, rendendo noto che si tratta di frasi prive di qualsiasi tipologia di fondamento, false e infondate. “Sono sempre stato franco con la gente, sia in pubblico che in privato – ha dichiarato senza troppi giri di parole Hancock –. Il mio e quello del nostro Governo è sempre stato un approccio aperto, trasparente, spiegando sia quello che sapevamo che quello che non sapevamo”.

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