Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del policlinico “San Martino” di Genova, si è detto molto preoccupato per l’impennata di contagi in Corea del Nord. Fino a questo momento sono stati riscontrati in tutto 174mila contagi Covid e 21 decessi ufficiali nel Paese asiatico. “È una situazione che rischia di diventare incontenibile – ha detto l’esperto ligure ai microfoni dell’agenzia stampa Adnkronos –. È vero che hanno i confini chiusi, ma il virus rischia di creare un microcosmo simile a Wuhan e la provincia di Hubei nel 2020. Hanno un sistema sanitario arcaico, che può dare vita a una situazione epidemiologicamente esplosiva”.



Il punto su cui si è focalizzato Bassetti è che la Corea del Nord non ha vaccinato nessuno, puntando tutto sulla politica dello ‘zero Covid‘: “Insieme ai cinesi stanno facendo e faranno nuovamente un bel disastro. Speriamo che la democratica Corea del Sud gli dia una mano con i vaccini e con qualche altro strumento moderno e utile è l’auspicio espresso dall’infettivologo”.



COREA DEL NORD NELLA MORSA DEL COVID: INTENSIFICATI I CONTROLLI ALLE FRONTIERE

Peraltro, riporta “Rai News”, la Corea del Nord ha confermato la presenza del virus due giorni fa in occasione della visita di Kim Jong-un al centro per la prevenzione delle epidemie. In una riunione d’emergenza al Politburo, “il leader, per la prima volta ritratto con indosso la mascherina, ha invitato ad agire rapidamente per eliminare il virus e ridurre i disagi al popolo, senza risparmiare critiche ai funzionari sanitari per non aver individuato i punti vulnerabili nel sistema di prevenzione”.



Il governo della Corea del Nord ha quindi optato per controlli ancora più rigidi alle frontiere – di nuovo chiuse dopo il focolaio nella città cinese di Dandong importante luogo di scambio delle merci tra i due Paesi – e il lockdown su scala nazionale, sollecitando i concittadini “a bloccare completamente la diffusione del virus e a chiudere le aree in tutte le città e le contee del Paese”.