Il virologo Fabrizio Pregliasco è intervenuto nelle passate ore alla trasmissione di Rai Radio1, Un giorno da pecora, per fare il punto sulla situazione legata all’emergenza Coronavirus in Italia e soprattutto alle prossime giornate in vista delle festività natalizie. Per il virologo non ci saranno grosse vacanze in quanto ha ammesso che continuerà senza dubbio a lavorare anche nelle giornate del 24 e del 25 dicembre, ma almeno il pranzo lo trascorrerà con la compagna e la suocera: “Ci sposteremo noi, siamo in due e loro sono in due”, ha replicato, rispondendo alle curiosità del conduttore. Come funziona, dunque, in questi casi sul lato tampone? “Faremo dei tamponi rapidi il giorno prima come elemento complementare”, ha spiegato.



E sull’affidabilità del tampone rapido antigienico ha confermato la presenza, purtroppo, di qualche falso negativo “quindi è assolutamente un elemento complementare ma non ci deve dare la sicurezza”. In merito all’esecuzione ha spiegato che va fatto “nel naso ma senza esagerare”.

PREGLIASCO, ECCO COSA NON FARE A NATALE

Il virologo Fabrizio Pregliasco, parlando a Un giorno da pecora del tampone ha spiegato: “pensavamo di avere un incremento di tamponi natalizi ma non c’è tanto”. Questo perchè molti hanno preferito non farlo per non ritrovarsi di fronte all’evidenza proprio per Natale. Tuttavia, lui consiglia certamente di farlo ma senza mai abbassare la guardia, per non incorrere nel rischioso “liberi tutti” già vissuto in estate. “Secondo me è fondamentale mantenere una sistematica adesione a questo nuovo galateo che abbiamo imparato”, ha aggiunto. Ma quali sono gli errori che proprio dobbiamo evitare di commettere a Natale? “Passarsi il cellulare per salutare persone che saranno lontane da noi. Usiamo il vivavoce che è un elemento di potenziale trasmissione tra soggetto asintomatico e suscettibile”, ha rivelato il virologo. In secondo luogo, anche chi cucina per i suoi pochi ospiti sarebbe meglio che indossasse la mascherina “e che ci sia una sorta di ‘addetto’ al razionamento dei piatti“. Infine, “A tavola bisogna esser il meno possibile e bisognerebbe esser distanziati di un metro e mezzo perchè la cena è il momento di particolare diffusione del virus”. Infine, in merito al raggiungimento dell’immunità di gregge grazie al vaccino ha concluso: “Secondo me arriverà a settembre, saremo sul 60/70% dei vaccinati”.



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