A quanto pare non possiamo ancora considerarci fuori pericolo nonostante la fine dell’emergenza sanitaria. Come infatti ci avevano avvisato il Covid è endemico e dovremo imparare a conviverci a lungo. Una nuova variante sembra ora destare l’allarme di OMS e scienziati, che stanno tenendo sotto monitoraggio un ceppo di virus altamente mutato, il BA.2.86, discendente di una sottovariante di Omicron. A destare preoccupazione tra gli esperti sarebbe l’elevato numero di mutazioni (oltre 30) e la sua propagazione già in diversi continenti. Avvistato per la prima volta alla fine di luglio in Danimarca, ora è stato segnalato anche in Israele, Stati Uniti e Regno Unito.
Secondo una valutazione del rischio pubblicata dall’Agenzia per la Salute e la Sicurezza del Regno Unito (UKHSA) “ci sono informazioni sufficienti per aspettarsi un significativo cambiamento antigenico. Ci sono anche mutazioni in Spike che possono essere associate a cambiamenti in altri proprietà virali“. In altre parole, il rischio di fuga immunitaria è piuttosto significativo.
QUANTO SARÀ AGGRESSIVA LA NUOVA VARIANTE COVID?
Gli scienziati non riescono ad esprimersi riguardo il grado di aggressività della nuova variante Covid. Non si può quindi stabilire a priori quanto sarà più o meno virulenta rispetto alle precedenti. I dati finora registrati però sembrano essere rassicuranti. “I casi confermati non presentano sintomi atipici e la grande maggioranza della popolazione mondiale ha acquisito una forma di immunità dalla malattia attraverso la vaccinazione o l’infezione“. Questo è quanto ha sottolineato Étienne Simon-Lorière, responsabile dell’unità di genomica evolutiva dei virus a RNA dell’Institut Pasteur.
Il virologo ha anche aggiunto: “Anche se ci sono aree di picco mutate, alcuni anticorpi si agganceranno comunque limitando così l’infezione”. “Sappiamo che la vaccinazione o l’infezione non prevengono la trasmissione, né impediscono la reinfezione, ma proteggono da forme gravi di malattia“, ha poi aggiunto Jean-Michel Pawlotsky. Le più a rischio, come sempre, continueranno a essere le persone più fragili al virus, con sistema immunitario più fragile. Ma ciò su cui è stata posta l’attenzione è anche la ragione che ha fatto circolare questa nuova variante, da ricercare soprattutto nell’abbassamento delle difese sanitarie in tutti i paesi. Non è dato sapere però quanto si propagherà.