Giovanni Sebastiani, fisico del Cnr, ha parlato ai microfoni de “Il Fatto Quotidiano” circa l’andamento della pandemia di Coronavirus in essere nel nostro Paese (e non solo). Se, infatti, il prossimo 31 marzo verrà posta fine allo stato d’emergenza, che, come riferito da Mario Draghi, non sarà rinnovato, non si può omettere di asserire come negli ultimi giorni i contagi non siano in una diminuzione vertiginosa, anzi: si sta assistendo a un rallentamento nella loro discesa, che rende più che mai d’obbligo fare ricorso ancora una volta alla prudenza, senza interpretare il periodo che avrà inizio dal 1° aprile come il più classico dei “liberi tutti”.



Sebastiani ha evidenziato che “la curva della percentuale dei positivi ai test molecolari ha subìto una diminuzione della velocità di discesa a partire dalla penultima settimana di febbraio e il valore medio attuale è pari a circa il 9,5%”. Detto in altri termini: decresce il numero dei contagiati, ma vengono eseguiti anche molti tamponi in meno rispetto a prima e, nonostante ciò, il tasso di positività rimane sostanzialmente invariato da circa due settimane.



SEBASTIANI (CNR): “STIAMO ASSISTENDO A UNA FRENATA DEL RALLENTAMENTO DEL COVID”

Nel prosieguo del suo intervento su “Il Fatto Quotidiano”, il fisico del Cnr Sebastiani ha aggiunto che “l’analisi dei dati epidemiologici rivela che, nella prima settimana di marzo, è avvenuta una frenata nella discesa della curva degli ingressi giornalieri in terapia intensiva, il cui valore medio negli ultimi sette giorni è pari a circa 45 unità. Lo stesso è avvenuto a partire dall’ultima settimana di febbraio per la curva dei decessi, il cui valore medio negli ultimi sette giorni è pari a circa 200 morti al giorno”.



Si tratta di valutazioni che trovano conferma nei dati emersi nelle ultime 24 ore, quando sono stati 35.057 i nuovi casi rilevati, vale a dire il 14,5% in più dei 30.629 registrati sette giorni fa. Inoltre, il tasso di positività, ieri all’11,83%, è cresciuto del 22,8% rispetto al 9,64% del 27 febbraio. Infine, la media settimanale è stata del 10%, in crescita dello 0,5% rispetto alla settimana che va dal 21 al 27 febbraio.