Il Covid disturba il sonno. “Lo vediamo continuamente”, ha confermato il dottor Ziyad Al-Aly, capo del dipartimento di ricerca e sviluppo presso il VA St. Louis Healthcare System. Il fenomeno, come riportato dal New York Times, non è da ricondurre esclusivamente ai fastidi dati dai sintomi come mal di gola, naso chiuso e tosse persistente, bensì al fatto che il virus può entrare nell’ipotalamo, una zona del cervello fondamentale nella regolazione del riposo.



Esso, come qualsiasi area del corpo in cui arriva il virus, può infiammarsi e funzionare meno bene del solito. È per questo motivo che spesso le persone positive, anche se restano a letto per otto ore, non riescono ad ottenere un sonno profondo. Il problema in questione, tuttavia, può persistere anche dopo la guarigione. Uno studio condotto su 950 adulti con long Covid ha evidenziato che il 41% di loro presentava disturbi del sonno da moderati a gravi. Inoltre, alcune di queste sentono la necessità di dormire per lunghi periodi perché il loro corpo si comporta ancora come se dovesse combattere l’infezione, spendendo molte energie.



Covid disturba il sonno perché entra nell’ipotalamo: lo studio

In molti dunque si stanno domandando cosa fare nel caso di disturbi del sonno connessi al Covid. “Assicurati che la tua stanza sia buia e fresca ed evita di bere troppi alcolici prima di andare a dormire. Se ti ritrovi a rigirarti nel letto, non restare lì: spostati in un’altra parte della stanza (o in un’altra stanza) e trascorri 15 minuti svolgendo un’attività rilassante, possibilmente senza schermi, come lavorare a maglia, leggere o ascoltare un podcast o musica rilassante. Se sei troppo stanco per muoverti, anche sederti sul letto può essere utile”, ha consigliato dottor Chin-Hong.



Anche una terapia cognitivo comportamentale può anche essere uno strumento utile per dormire di più e meglio. In caso di fastidi prolungati, potrebbe essere necessario rivolgersi a un medico per effettuare degli esami specifici. “Durante o dopo Covid, un esperto potrebbero voler fare lo screening per l’apnea notturna”, afferma.