Covid, Agostiniani: “Virus che mi spaventa di più è Rsv”
Con la riapertura delle scuole torna di moda l’interrogativo: il Covid fa paura? A fare il punto con l’Adnkronos Salute è Rino Agostiniani, tesoriere e nel direttivo della Società italiana di pediatria (Sip), ex presidente della società scientifica, che dichiara: “In vista dell’autunno il virus che mi spaventa è Rsv, il virus respiratorio sinciziale, più del Covid. Perché i dati epidemiologici che abbiamo avuto negli ultimi 2 anni ci dicono che siamo stati impegnati molto anche a livello ospedaliero. Quindi dobbiamo essere calmi e tranquilli nel prepararci ai prossimi mesi, sapendo bene che la prevenzione si fa con i vaccini, soprattutto per i più fragili“.
Rino Agostinani ricorda perché il Covid non desta preoccupazioni per quanto riguarda i bambini: “Sars-CoV-2 nei bambini sani circola, ma non dà sintomi gravi. Inoltre c’è poco impegno clinico in caso di malattia. Però è chiaro che vanno tutelati anche i fragili. In questo momento non serve fare allarmismo, che mi pare eccessivo, o rilanciare paranoie sul rientro a scuola. Resta valida la necessità di una maggiore ventilazione delle aule, perché la scuola rimane comune un fattore di rischio per le malattie infettive”.
Scuola e Covid, i consigli di Agostiniani e Vaia
“Un bambino con una malattia infettiva è una fonte di contagio se va a scuola. Quindi – prosegue Rino Agostiniani – non avendo al momento una direttiva particolare, ci rimettiamo anche al buon senso dei genitori che, se vedono sintomi sospetti, un raschietto alla gola o un malessere generale, potrebbero fare il tampone per il Covid e verificare. Altrimenti dovrebbe prevalere il buon senso e far rimanere il bambino a casa”.
Francesco Vaia, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, è intervenuto a ‘Non Stop News’ su Rtl 102.5 dichiarando: “Se qualcuno sta male, deve rimanere a casa. Ognuno di noi deve contribuire con comportamenti responsabili. Dire alle mamme di dare tachipirine ai bambini e poi mandarli a scuola è un errore. Se un bambino è sintomatico, non dovrebbe essere mandato a scuola. Se qualcuno sta male, deve rimanere a casa”. Per Vaia tutti possiamo dare un contributo tramite comportamenti responsabili: “Il ragionamento che faccio in questi giorni e l’invito agli italiani, ai singoli cittadini e alle istituzioni è il senso di responsabilità e prudenza. Dobbiamo uscire dalla psicosi collettiva, sia chiaro: il Covid è stata una grande tragedia, ha causato molte perdite ed è stata una malattia seria”.