Gilberto Corbellini, professore ordinario di Storia della Medicina presso l’università La Sapienza di Roma, è intervenuto ai microfoni dei colleghi dell'”Huffington Post”, parlando di Covid-19 e dell’evoluzione della pandemia. L’esperto ha asserito: “Tecnicamente possiamo dire che questo virus è già endemico, perché endemico vuol dire che è presente ovunque tra la popolazione. Dopodiché, aggiungiamo anche il fatto che attualmente causa ancora delle forme cliniche gravi e quindi lo chiamiamo pandemico, perché crediamo che un patogeno endemico sia sempre come un citomegalovirus. Ma la malaria endemica in diverse regioni dell’Africa, è comunque una malattia grave”.
Ci sono prove, ha chiarito il docente, che i vaccini anti-Covid che danno basse protezioni lasciano spazio a un’evoluzione del virus, che è imprevedibile. Proteggendo di meno, pertanto, si può andare incontro a una moltiplicazione del virus dentro all’ospite e alla trasmissione in varianti che, in teoria, “possono acquisire una resistenza, aumentare la capacità di trasmissione o peggio causare forme più gravi. È uno scenario incerto e tutto da capire“.
COVID ENDEMICO? “DOVREMO FARE I CONTI CON LE MUTAZIONI”
Dal punto di vista dei Paesi occidentali, ha rivelato Corbellini all'”Huffington Post”, si sta andando verso un’endemia che però “dovrà fare i conti con naturali fluttuazioni dovute al fatto che una parte di popolazione perde immunità e via via viene reinfettata o al fatto che una parte di persone che ha un sistema immunitario compromesso, come è successo a Colin Powell, dovrà ancora subire le conseguenze letali di Covid-19, nonostante l’immunizzazione. Il caso della Gran Bretagna con l’aumento dei casi e dei morti merita attenzione, anche se ogni situazione è qualcosa di a sé stante”.
Comunque, secondo il professore, si dovrà presto giungere a stabilire quale soglia massima di morti da Covid-19 siamo disposti ad accettare e decidere di “ridurre un po’ l’attenzione su questa malattia. Una delle condizioni perché diventi endemica è anche che si smetta in qualche misura di parlarne e si entri in una vera normalità, perché adesso le condizioni per tornare alla normalità, grazie ai vaccini per diversi Stati – tra cui il nostro – cominciano a esserci”.