Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale “Sacco” di Milano, ha parlato di Coronavirus sulle colonne del quotidiano “La Verità”. L’esperta ha innanzitutto commentato il percorso istitutivo della commissione d’inchiesta sul Covid, evidenziando come essa non possa essere affidata solamente alla politica: “Devono essere prima di tutto gli scienziati ad analizzare ciò che è successo, in seconda battuta gli esperti di politiche sanitarie – ha spiegato –. Se il lavoro della commissione consisterà nel riconvocare solo gli stessi autori della gestione pandemica, non sarà certo un esame obiettivo. Mi sembra invece che da parte di chi ha gestito la pandemia non ci sia pudore: nessuno ha mai detto ‘ho sbagliato'”.
Secondo Maria Rita Gismondo, uno dei più grandi sbagli avvenuti in occasione del lockdown si riflette nel trattamento riservato a bambini e ragazzi, con l’istituzione della didattica a distanza: “Se guardiamo le tabelle dell’Istituto Superiore di Sanità di fine 2020 – quando ancora i vaccini dovevano arrivare – i decessi erano concentrati negli anziani con almeno tre o quattro patologie. Senza voler trascurare i casi che hanno colpito altre fasce di età, è un fatto che abbiamo messo al 41 bis i giovani, costringendoli prima alla Dad e all’isolamento, poi a vaccinazioni non necessarie per la loro fascia di età, esponendoli peraltro ad alcuni effetti collaterali”.
MARIA RITA GISMONDO: “OPINIONI IN PANDEMIA? HO RICEVUTO VELATI INVITI A DESISTERE…”
A proposito dei vaccini anti-Covid, Maria Rita Gismondo su “La Verità” ha espresso il suo pensiero senza filtri, asserendo che “non c’è stata una farmacovigilanza reale. Quando un farmaco è totalmente nuovo, e sperimentato in maniera incompleta vista la situazione di emergenza, bisogna annotare qualsiasi sintomo, anche se può apparire non correlato. Questo non è stato fatto. Anzi: c’è stato un periodo in cui i medici avevano addirittura timore di registrarli, gli effetti collaterali”.
In questo senso, le minacce di radiazione dall’Ordine dei Medici non hanno trovato d’accordo Maria Rita Gismondo. A suo avviso, non si doveva incoraggiare “quel clima di persecuzione: sono stati espulsi dagli ordini alcuni medici che curavano i pazienti, questo non si è mai sentito nella storia della medicina. E non si è ancora parlato dei soldi sprecati. Si è perso il controllo delle spese sostenute per fronteggiare la pandemia. Le mascherine, i respiratori abbandonati nelle cantine degli ospedali… È solo la punta dell’iceberg ed è un debito che stiamo pagando noi”. Nel parlare di Covid, Gismondo ha ammesso di avere ricevuto “velati inviti a desistere. Inoltre, l’Ordine mi ha richiamato per alcune mie dichiarazioni, che poi si sono rivelate corrette, ed è stato emesso un parere di censura, non meglio identificato”.