Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute e ordinario di Igiene presso l’università Cattolica, è intervenuto nelle scorse ore su Rai News 24 nell’ambito di “Domande e Risposte”, al fine di tracciare un bilancio su questa prima, lunga fase pandemica, che ora, per fortuna, pare essere in attenuazione grazie anche all’andamento incoraggiante e crescente della campagna vaccinale. Tuttavia, l’attenzione dell’uomo di fiducia di Roberto Speranza si è concentrata sulle modalità con cui è stata gestita l’informazione in questo anno e mezzo, anche e soprattutto da parte di chi è stato chiamato a dire la sua sul quadro epidemiologico, in quanto competente in materia.
“La divisione dimostrata durante la pandemia in corso dalla categoria dei cosiddetti ‘esperti’ ha generato sicuramente una confusione che ha disorientato non soltanto la persona comune, ma anche il decisore politico”, ha asserito senza troppa retorica Ricciardi. In particolare, ha proseguito, chi doveva decidere si è trovato di fronte a rappresentanti della scienza divisi in fazioni antitetiche: da un lato gli ottimisti, dall’altro i pessimisti; da un lato gli aperturisti, dall’altro i chiusuristi. In questo modo, la politica non ha agito sulla base dell’evidenza scientifica, ma “dell’umore, della pressione, della pancia”.
RICCIARDI: “ECCESSO DI INFODEMIA, CI SONO DIFFERENZE NETTE TRA I MESTIERI”
Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, ha poi proseguito la sua disamina a Rai News 24, rimarcando come tutta questa confusione abbia provocato molti danni, perché di fatto si è determinata quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ribattezzato infodemia, ossia “l’effetto di una serie di notizie incontrollate”. Essa, secondo Ricciardi, è stata agevolata dal fatto che la persona comune non capisce se chi parla in quel momento è un virologo, un clinico, un medico di sanità pubblica e gli attribuisce una capacità onnicomprensiva di conoscenza. Tuttavia, le differenze tra queste professioni sono nette: “Mentre il virologo è quello che studia i virus, il clinico è quello che studia e cura il paziente e il medico di sanità pubblica è quello che cerca di trovare le soluzioni migliori per far star bene l’individuo e la popolazione”.