La multinazionale farmaceutica spagnola Grifols sta sperimentando un farmaco che garantirebbe un’immunità immediata contro il covid. Come riferito dai colleghi de Il Messaggero, il medicinale si basa sul principio dell’immunoglobulina Gamunex-C, che stando alla stessa azienda farmaceutica è sicura ed efficace da 15 anni contro le malattie infettive e nei malati immunodepressi, e utilizza gli anticorpi policlonali anti-Sars-CoV-2 ricavati dai donatori di plasma di ex pazienti covid poi guariti.
“La cura con immunoglobuline – scrive l’infettologo Orio Mitjà in una nota poi ripresa da elperiodico.com – fornisce una combinazione di anticorpi policlonali che, rispetto a quelli monoclonali, garantisce una maggiore diversità che potrebbe rafforzare la protezione contro il Covid”. Nonostante da circa un mese a questa parte siano iniziate le vaccinazioni contro il coronavirus, l’azienda ha deciso di accelerare i tempi anche perchè, secondo gli stessi spagnoli, il farmaco della Grifols potrebbe affiancare proprio Pfizer, Moderna, AstraZeneca e via discorrendo, aiutando quei pazienti immunodepressi per cui la vaccinazione non è sempre indicata.
COVID, FARMACO GRIFOLS PERMETTE IMMUNITA’: “SI CONSERVA IN FRIGOR”
Inoltre, se somministrato (viene iniettato per via sottocutanea quindi attraverso una puntura), subito dopo la scoperta della positività al covid, potrebbe evitare che il pazienti peggiori e finisca quindi in ospedale. Come sottolinea Il Messaggero, si tratta di un farmaco ancora in fase di sperimentazione, di conseguenza è ancora presto per stappare lo champagne, resta il fatto che alla Grifols sono decisamente convinti di aver trovato un medicinale “magico”, e a breve verranno eseguiti dei test diagnostici su 800 persone asintomatiche che sono risultate positive al covid-19. “La sua facilità di conservazione in frigorifero – aggiunge il direttore medico Antonio Paez parlando del farmaco di Grifols – e la somministrazione sottocutanea favorirebbero la distribuzione e l’uso di questa potenziale terapia, che potrebbe essere somministrata in qualsiasi studio medico, evitando una visita in un centro ospedaliero”. Le sperimentazioni cliniche partiranno a febbraio e già in primavera potrebbero arrivare i primi risultati.