Il professor Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, ha rilasciato un’intervista ai microfoni del “Corriere della Sera”, nella quale ha esaminato lo scenario connesso alla pandemia in Italia. L’esperto ha spiegato che si sta aprendo una fase nuova nel Paese, con tutti gli indicatori, dall’incidenza cumulativa a 7 giorni ogni 100mila abitanti all’indice Rt e al numero di posti occupati nelle strutture ospedaliere o nelle terapie intensive, che mostrano chiaramente che “stiamo uscendo dalla fase più critica. E lo abbiamo fatto evitando lockdown e la chiusura attività. Non tutti i Paesi purtroppo ci sono riusciti, penso a Germania, Austria e Olanda. Il risultato è arrivato grazie allo straordinario successo della campagna vaccinale e alla gradualità dell’approccio nell’allentamento delle restrizioni”.

Adesso, a detta di Locatelli, va gestita tutta la fase di riapertura, in quanto la progressività con adeguata pianificazione che ha improntato anche recentemente le scelte del Governo offre le migliori garanzie. I viaggi di piacere all’estero possono essere effettuati, ma “con la prudenza che abbiamo imparato sull’uso di mascherine” e “dopo esserci vaccinati, anche con la dose booster”. E i no vax? “Sono soprattutto un pericolo per loro stessi. Esporsi al rischio di essere contagiati significa non avere a cuore la propria salute, anche perché la variante Omicron non è un banale raffreddore”.

LOCATELLI: “SCIOGLIMENTO DEL CTS? NON SONO IO A DOVER ESPRIMERE OPINIONI”

Nel prosieguo del suo intervento sul “Corriere della Sera”, Franco Locatelli ha chiarito che casi molto gravi o fatali di Covid-19 sono rarissimi nei bambini, ma, purtroppo, la cronaca di questi ultimi giorni ha insegnato che, in apparente assenza di qualunque patologia, si può assistere a casi drammatici: “I vaccini tra 5 e 12 anni hanno confermato anche da noi il loro profilo di sicurezza. E chiedo al genitore: ma perché non proteggere il proprio bambino anche da un rischio basso di malattia grave o persistente nel tempo? Perché non tutelare i suoi spazi di socialità e di formazione ed educazione?”.

Locatelli ha poi contestato la possibilità di ridurre la durata dell’isolamento per i positivi asintomatici: “Personalmente ritengo sia importante che non si abbandoni l’evidenza di una documentata negativizzazione. Soggetti asintomatici possono albergare cariche virali elevate ed essere, dunque, significativamente in grado di contagiare”. Il Cts sarà sciolto? “Noi svolgiamo un servizio al Paese e la decisione se mantenere in attività e fino a quando il comitato spetta solo e unicamente al Governo. Non spetta né a me né a nessun membro del CTS esprimere opinioni, anche a titolo personale. Fino a che saremo chiamati ad adempiere a questo servizio, sarà un piacere e un privilegio farlo”.