Il Policlinico Gemelli di Roma è davvero sull’orlo del fallimento? Anche uno dei maggiori ospedali d’Italia si trova a dover fare i conti con la peggiore crisi dei suoi 56 anni di storia, aggravatasi sempre di più in occasione di questa seconda ondata del Coronavirus. La struttura sta fronteggiando una pressione simile ai livelli dello scorso marzo con un numero di posti letto in terapia intensiva sempre minore. A complicare il tutto anche la presenza di molti operatori sanitari contagiati con la conseguente chiusura di interi reparti per la sanificazione. Massimo Antonelli, direttore dell’Unità operativa di anestesia, rianimazione e terapia intensiva, a La Stampa ha spiegato che il contagio avviene soprattutto all’esterno dell’ospedale e questo porta il personale a mettersi in quarantena. La pandemia ha portato ad un crollo dei pazienti ordinari che avrebbero dovuto sottoporsi ad interventi programmati o a prestazioni ambulatoriali, con un calo che, sul piano economico, sarebbe pari a quasi 80 milioni di euro. A spiegare la situazione drammatica è stato il direttore generale della Fondazione Policlinico Gemelli, Marco Elefanti: “Abbiamo fatto uno sforzo straordinario su tutti i fronti garantendo tempestivamente una risposta alle esigenze di offrire spazi, investimenti e volumi di assistenza a pazienti Covid, come e forse più di quanto hanno potuto fare molte strutture pubbliche. Però siamo al paradosso per cui chi è stato impegnato nel tentativo di arginare questa epidemia rischia di arrivare al default in pochi mesi”.
POLICLINICO GEMELLI A RISCHIO CRAC A CAUSA DELLA PANDEMIA
La situazione complessa nella quale versa attualmente il Policlinico Gemelli di Roma ha portato Elefanti a fare un appello direttamente al governo al fine di trovare “rapidamente un rimedio, riconoscendo un ristoro economico ai soggetti che per primi dovrebbero essere compensati dal crollo della domanda di prestazioni”. L’attività ordinaria del Gemelli si è fermata per quasi tre mesi ed oltre all’emergenza Covid si è concentrato solo su patologie oncologiche e sulla cardiochirurgia. Il Dg tuona: “Gli ospedali pubblici vengono ripianati, noi no”. Lo scorso marzo è stato realizzato il Columbus Covid 2 Hospital, un Hub del Gemelli interamente dedicato all’emergenza Covid con 59 posti letto di terapia intensiva e 80 per i pazienti meno gravi. Adesso però non sono più sufficienti e quando il Columbus è pieno, spiega il prof Antonelli, i pazienti vengono accolti nella terapia intensiva generale con una forte pressione sull’intero ospedale in un momento in cui il virus è diventato sempre più difficile da controllare.