«Ai vaccinati si è data troppa libertà»: prima di addentrarci in quello che l’epistemologo tedesco Alexander Kekulé ha dichiarato nell’illustrare al “Corriere della Sera” le cause di una quarta ondata così improvvisa in Germania, consentitici una brevissima “divagazione”. Sentire qualsivoglia individuo, specie se con incarichi politici-sanitari-istituzionali, dichiarare tranquillamente che «a qualcuno è stata data troppa libertà» un brivido sottile lungo la schiena ce lo fa percorrere. Esageriamo? Forse, ma occorre ricordarsi ogni tanto che oltre ad essere in una purtroppo perdurante pandemia, restiamo una comunità democratica, liberale e occidentale, dove i diritti e le libertà personali sono sacre. Altrimenti cosa, di grazia, ci distinguerebbe dalla Cina?



Bene, premessa e antifona presentata, concentriamoci sull’evolversi della quarta ondata in Europa, con particolare attenzione al caso tedesco: secondo il più celebre epidemiologo di Germania, «Ci sono molte cause dietro la quarta ondata in Germania. Ma a mio avviso quella più grave è che ci sia stata una sottovalutazione del ruolo dei vaccinati da parte della politica. Naturalmente la percentuale dei non vaccinati è ancora troppo alta e sappiamo che se questi si infettano diventano subito malati gravi. Ma il virus si sta diffondendo anche tra i vaccinati».



COVID IN GERMANIA, CAUSE E RISCHI

Secondo Kekulé, il vaccino anti-Covid ha un’efficacia su una percentuale di persone oscillanti tra il 50% e il 70%: ergo, su 10 vaccinati, «da 3 a 5 potrebbero trasmettere il virus. E quando si consentono manifestazioni senza più misure di controllo, senza test e distanziamento, queste diventano focolai d’infezione», spiega ancora l’esperto. Un altro problema evidenziato in questi giorni in Germania, a differenza di quanto avvenuto invece in Italia, è stata la riapertura delle scuole a tempo pieno quando però la maggior parte degli studenti è ancora non vaccinata: «quella è una ondata invisibile, perché gli studenti esattamente come i vaccinati, hanno sintomi relativamente leggeri e non li prendono sul serio. Questa incidenza massiccia si trasmette poi sui non vaccinati, che purtroppo in Germania tra gli adulti sono circa 30 milioni, col risultato che i più anziani sono malati gravi e tornano ad affollare le terapie intensive, mettendo sotto stress il sistema sanitario», ribadisce Kekulé. Non ha timore di affermarlo l’epidemiologo, il vero problema tedesco è stato ed è al momento la scarsa misura di prevenzione tra i vaccinati, «c’è troppa libertà per loro». Soluzioni? Proseguire nella campagna di vaccinazione, evitando però di colpevolizzare i non vaccinati, «evitare una spaccatura della società. Impedire che la pandemia esploda nelle scuole. Mettere limiti precisi alle manifestazioni: per esempio, a partire da 50 persone, bisogna imporre non solo il vaccino ma anche il test, l’obbligo delle maschere e il distanziamento. Io metterei anche un tetto: non più di mille persone. Trovo giusto che sia stato deciso di reintrodurre i test gratuiti». A chi però sbandiera nuovamente lo “spauracchio” lockdown come unica vera soluzione contro la quarta ondata, Kekulé replica «un lockdown come i due del 2020 non sarebbe sostenibile politicamente. Ma c’è un pericolo reale che passi un lockdown mascherato. Non lo si chiama così, ma si chiudono le scuole, si mettono limiti alle manifestazioni o si introducano limitazioni nei contatti privati in vista del Natale».

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