Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, ha commentato nelle passate ore l’andamento del Coronavirus in Italia spiegando che il trend dei nuovi casi resta in crescita ma la velocità di aumento dei positivi rallenta e paragonando il contagio ad un’auto. Se nelle passate settimane si è assistito ad una accelerazione, adesso viaggia a velocità “molto elevata ma costante (numero di casi settimanali), nonostante abbia ridotto l’accelerazione”. Il monitoraggio della Fondazione ha confermato nella settimana tra l’11 ed il 17 novembre una stabilizzazione nell’incremento del trend dei nuovi casi (242.609 contro i 235.634 della settimana precedente). Tuttavia, nel medesimo periodo il numero di morti è aumentato (4.134, +41,7%). Rispetto a ciò che accade negli ospedali, i ricoveri sono saliti a 33.074 con 3612 terapie intensive e soglie di saturazione superate rispettivamente in 15 e 17 Regioni. Proprio alla luce di questi numeri, Cartabellotta ha commentato, come riferisce Fatto Quotidiano: “tenendo conto dell’attuale livello di sovraccarico di ospedali e terapie intensive e della crescita esponenziale dei decessi, ipotizzare un allentamento delle misure con l’obiettivo di salvare il Natale, rischia di avere conseguenze molto gravi, sia in termini di salute delle persone che di vite umane”.
COVID, GIMBE: DATI ULTIMO MONITORAGGIO
Rispetto agli altri dati registrati dal Gimbe, nella settimana 11-17 novembre si è registrata una riduzione dei tamponi eseguiti (854.626 contro 872.026) e un aumento del rapporto positivi/casi testati (dal 27% al 28,4%). Crescono anche gli attualmente positivi del 24,4%. Cartabellotta ha fatto chiarezza sui termini come “rallentamento” e “frenata” usati in questi giorni ritenendo indispensabile sottolineare “la netta differenza tra l’incremento percentuale dei nuovi casi ed il loro aumento in termini assoluti”. Nell’ultima settimana si è registrata una riduzione dell’incremento percentuale dei nuovi casi (dal 31% al 24,4%) ma al tempo stesso sono aumentati rispetto a quella precedente di 242.609. Inoltre, in tutte le Regioni, Puglia a parte, si è ridotto l’incremento percentuale dei casi ma gli attualmente positivi sono aumentati ovunque tranne che in Valle D’Aosta. Le misure finora adottate dopo l’ultimo Dpcm, secondo Cartabellotta non avrebbero ancora evidenziato e pieno i loro effetti sulla curva dei contagi che continua a salire “seppure con velocità ridotta”. La riduzione dell’incremento percentuale ha effetti anche sui ricoveri e sulle terapie intensive ma Cartabellotta precisa: “non conoscendo i flussi dei pazienti in entrata e in uscita, non si può escludere che questo dato sia influenzato dall’effetto saturazione dei posti letto che nelle terapie intensive purtroppo causano un incremento della letalità”.