L’aumento prepotente della presenza della violenza nella nostra quotidianità è stato esaminato approfonditamente dallo psichiatra Vittorino Andreoli sulle colonne di “Quotidiano Nazionale”. L’esperto veronese, 81 anni, ha subito esordito dicendo che l’umanità sta regredendo in maniera incredibilmente rapida a uno stato primitivo: “Abbiamo sostituito più o meno automaticamente la ragione con l’istinto, che dà pulsioni meno controllabili – ha affermato –. La lotta ha sostituito ciò che la ragione insegna, ovvero la critica, per appianare un dissidio. E così la nostra specie ha riscoperto la violenza”.
Un’involuzione preoccupante, accompagnata da almeno due ragioni, individuate e analizzate in questi termini dall’esperto: “Intanto, c’è un eccesso di informazione: internet dà una quantità di nozioni flash che il cervello non riesce più a elaborare. La mente non discerne fra giusto e sbagliato e quindi prende una via che non è quella della ragione, ma quella dello stimolo più immediato ma più violento. Il secondo è la paura: adesso non elaboriamo e quindi torniamo agli istinti. O la fuga o la violenza”.
VIOLENZA QUOTIDIANA, ANDREOLI: “ECCO COME CI POSSIAMO SALVARE”
Su “Quotidiano Nazionale” Andreoli ha osservato successivamente che nelle famiglie sono esplosi “due virus assieme, ovvero la violenza e il Coronavirus. Quest’ultimo ha riportato la conflittualità nelle case, fra chi si comporta bene e chi non, dividendo di nuovo genitori e figli. C’è un aumento del 30% di adolescenti che si sono uccisi o hanno tentato di farlo. Si è scatenata una guerra per l’esistenza. Chi non vuole combattere fugge, ma anche chi lo fa, pensiamo ai no vax o ai no Green Pass, non risolve nulla”.
Secondo lo psichiatra, se usato male il web può essere il demone, in quanto grazie alla rete si può costruire un esercito o organizzare un rave party, decidere di incontrarsi per picchiarsi, con l’impoverimento economico dei giorni nostri a fare da cornice a questa regressione sociale. A salvarci può essere soltanto “il lume della ragione, messaggi positivi e chiari. O ritorniamo a una razionalità critica oppure andiamo verso il fideismo peggiore. Bisogna non continuare a fomentare la lotta, non spiegare che l’occhio per occhio è la scelta giusta, ma fare capire che la stupidità contagia”.