La pandemia di covid sta decisamente migliorando, alla luce dei minori ospedalizzati e del calo delle vittime, ma è tutt’altro che finita. L’appello a mantenere la guardia altissima nonostante un clima di fiducia, è scattato dall’International Science Council, organizzazione che riunisce più di 200 associazioni scientifiche nazionali e internazionali, e che ha elaborato un documento in cui si delineano i tre possibili scenari pandemici da qui fino al 2027, quindi nel giro dei prossimi 5 anni. “I governi – fanno sapere gli addetti ai lavori – non devono fingere che la crisi sia finita solo perché la mortalità si è ridotta: per molti cittadini ci saranno ancora molti anni di difficoltà e sfide”.



Ma vediamo quali sono i tre possibili scenari covid, a cominciare dal primo, quello più ottimistico, che parte dal presupposto che le vaccinazioni globali aumentino nei prossimi anni, arrivando a toccare quota 80%. In questo caso secondo l’Isc, il virus non scomparirebbe ma diverrebbe molto più gestibile, ed inoltre, si salverebbero più vite umane e l’economia mondiale andrebbe molto meglio. Il secondo scenario è quello ritenuto più probabile, e prevede un tasso di vaccinazione globale che non superi il 70%, e in quel caso il covid potrebbe diventare endemico con dei picchi stagionali che trovolgerebbero gli ospedali, un po’ come accaduto di fatto negli ultimi anni.



COVID, I TRE SCENARI FINO AL 2027: SE LE VACCINAZIONI DOVESSERO RIMANERE BASSE…

Secondo l’International Science Council, questo secondo scenario richiederebbe dei “vaccini aggiornati e l’uso di farmaci antivirali”. Inoltre, si corre il rischio di una “esacerbazione delle disuguaglianze globali”, con i governi più ricchi restii nell’aiutare i più poveri.

Infine il terzo scenario che è quello più pessimista, e che ipotizza un calo delle vaccinazioni per via della crescita di correnti politiche nazionalistiche e populiste, e in parallelo l’aumento delle tensioni geopolitiche. Se meno del 60% della popolazione globale venisse vaccinata contro il covid 19, il virus rimarrebbe per la maggior parte incontrollato, provocando così continue ondate in tutto il mondo.