Dalla fine delle varie limitazioni contro il covid si è fatto un gran parlare attorno agli effetti dannosi che queste hanno avuto sulla salute delle persone. Se da un lato, infatti, per alcuni sono stati un tassello fondamentale per frenare la corsa del virus, riducendo forzatamente la pressione sui sistemi sanitari in crisi, dall’altro hanno avuto pesanti effetti, ormai accertati, sulla salute mentale e psicologica delle persone, che hanno pesato soprattutto sui giovani e giovanissimi. Ora, invece, con uno studio pubblicato sul Lancet e citato dal Wall Street Journal, è emerso come il lockdown per il covid abbia aumentato anche i casi di cancro, diagnosticati e trattati con enormi ritardo che hanno avuto effetti anche sui decessi.
Lo studio sull’aumento del cancro dopo il lockdown per il covid
Insomma, il lockdown contro il covid avrebbe portato ad aumenti importanti dei casi di cancro, diagnosticato allo stadio 4, quando ormai le terapie si rivelano per lo più inefficienti. Secondo i ricercatori dell’American Cancer Society, autori dello studio sul Lancet, la causa sarebbe soprattutto da ricercare nell’interruzione dell’assistenza sanitaria di routine. Dopo il periodo in cui era pressoché impossibile accedere agli ospedali, poi, per tutto il 2020 si sono smaltiti i pazienti arretrati, causando ulteriori ritardi nelle nuove diagnosi.
Complessivamente, secondo i ricercatori, nel 2020, in piena pandemia da covid, per un paziente era mediamente meno probabile del 5,4% ottenere una diagnosi per un cancro allo stadio 1, mentre si è registrato anche un aumento del 7,4% nelle diagnosi dello stadio 4 rispetto all’anno precedente. I casi principali riguardavano i tumori al fegato, allo stomaco, alla prostata e alla tiroide, con aumenti medi del 15% (19% per la tiroide, il 13% per gli altri). La diagnosi di un cancro allo stadio 1 è fondamentale, perché presuppone un tasso di sopravvivenza a 5 anni del 100%, che diminuisce al 32% per lo stadio 4. E così, a causa delle limitazioni contro il covid, la mortalità per i tumori nel 2021 è aumentata dell’1,7%, dopo un calo del 17% tra il 2009 e il 2020, mentre i dati dei primi mesi del 2023 segnano un ulteriore aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2021.