La situazione Covid in India ha fatto segnare un netto miglioramento rispetto alle immagini disastrose registrate nel mese di maggio, quando si contavano 400mila nuovi casi di positività al Coronavirus al giorno. Fortunatamente, a quel numero oggi si può togliere uno “zero”: non più 400, ma 40mila al dì. Cifra pur sempre elevata, per carità, ma non drammatica quanto quella precedentemente esplicitata. Cosa è successo? Perché si è assistito a un crollo verticale della casistica in uno dei Paesi più flagellati dal virus, come si evince dal secondo posto occupato dall’India nella graduatoria internazionale (31 milioni e 600mila casi fin qui diagnosticati, contro i 35 milioni rilevati negli Stati Uniti d’America)?



Come ricorda “Il Corriere della Sera”, il 26 luglio sono state annotate meno di 30mila nuove positività quotidiane, trend grossomodo rispettato anche nelle giornate successive, con qualche oscillazione soprattutto verso l’alto. La spiegazione a questa inversione di tendenza improvvisa non sembrerebbe risiedere nell’efficacia della campagna vaccinale, dal momento che soltanto 101 milioni di indiani, ergo il 7,4% della popolazione completo, ha ricevuto le due dosi di preparato anti-Covid. Un dato che cresce a rilento, soprattutto se si pensa ai problemi riscontrati nella produzione.



COVID IN INDIA, CONTAGI CROLLATI: PERCHÉ?

La ragione di questa decrescita improvvisa nel numero dei casi Covid in India potrebbe pertanto essere collegata non soltanto alle numerose guarigioni, che hanno consentito ai cittadini di sviluppare gli anticorpi per respingere il virus, ma soprattutto all’ipotesi dell’immunità diffusa. Intanto, come rivela “Il Corriere della Sera”, secondo una ricerca condotta dal Center of Global Development di Washington, in India, dall’inizio della pandemia a oggi, ci sono stati alcuni milioni di morti più dell’atteso in tempi normali (fra 3 e 5).



Intanto, preoccupa l’impennata di contagi riscontrata nel Kerala, Stato indiano del Sud che da solo è responsabile di metà delle infezioni nazionali giornaliere (circa 20mila su 40mila). Il Governo di New Delhi ha mandato sul posto una squadra di esperti e nel Kerala potrebbe presto scattare un lockdown, sulla falsa riga di quelli decretati dalle autorità politiche australiane per evitare l’insorgere e il diffondersi di nuovi focolai.