Migliora la situazione a livello di Covid in Italia: l’indice Rt aumenta lievemente, ma resta sotto la soglia epidemica, inoltre incidenza e ricoveri continuano a scendere. Lo evidenzia il nuovo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e Ministero della Salute. I nuovi casi positivi di Covid sono 2.992, con un calo del 22,5% rispetto alla settimana precedente. I morti sono 95 (-17,4%), mentre sono stati effettuati 142.934 tamponi, con un calo del 5,4% rispetto alla settimana prima. Invece, l’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero allo scorso 30 gennaio è sotto la soglia epidemica, cioè 0,66, ma in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (0,57).



L’incidenza di casi Covid diagnosticati nel periodo tra l’1 e il 7 febbraio è pari a 5 casi per 100mila abitanti, in calo visto che era di 7 casi per 100mila abitanti. A livello di Regioni, l’incidenza settimanale dei casi diagnosticati risulta in calo nella maggior parte di esse. Quella più alta è registrata in Veneto (11casi per 100mila abitanti), la più bassa invece in Basilicata, Sardegna e Sicilia (1 caso per 100mila abitanti).



MONITORAGGIO COVID PER FASCE D’ETÀ

La fascia d’età con il più alto tasso di incidenza settimanale è quella degli over 90, ma è in diminuzione in tutte le fasce d’età. Il monitoraggio Iss-ministero della Salute sul Covid mostra che l’età mediana alla diagnosi è di 61 anni, quindi in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Lo è anche la percentuale di reinfezioni, che si attesta sul 45% circa. L’analisi dell’impatto sulle strutture ospedaliere evidenzia che al 7 febbraio l’occupazione dei posti letto in area medica è pari al 2,9% (1.792 ricoverati), in lieve calo rispetto alla settimana precedente (3,5%). In calo anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, che si attesta sull’1% (87 ricoverati) contro l’1,2% della settimana precedente.



Dal nuovo monitoraggio Covid emerge che i tassi di ricovero e mortalità sono più alti nelle fasce di età più alte, quello di ricovero in terapia intensiva è più alto nelle fasce di età dai 70 anni in poi. Tra le varianti Covid, la JN.1 discendente di BA 2.86, è quella predominante, con una prevalenza nazionale del 77%. «Il consolidamento del dato della endemizzazione del Sars-CoV-2 e la riduzione sempre più rilevante dell’impatto sulle strutture ospedaliere sono il frutto chiaro ed indiscutibile della bontà e della efficacia delle attività di prevenzione e comunicazione messe in campo», il commento di Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute.

INFLUENZA: I DATI DELLA SORVEGLIANZA RESPIVIRNET

L’Istituto superiore di sanità (Iss) ha pubblicato anche i nuovi bollettini della sorveglianza RespiVirNet, da cui si evince che continua a scendere la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali (ILI), raggiungendo nella quinta settimana del 2024 un livello di incidenza pari a 8,5 casi per mille assistiti. Scende anche la proporzione dei campioni positivi ad influenza sul totale di quelli esaminati (12,6% vs 15,6%). Per quanto riguarda la sorveglianza epidemiologica, l’incidenza è in calo in tutte le fasce di età. Maggiormente colpiti sono i bambini sotto i 5 anni di età con un livello di incidenza di 27,1 casi per mille assistiti (28,9 nella settimana precedente).

Tutte le Regioni/PPAA, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali che supera la soglia basale. Sardegna e Friuli-Venezia Giulia sono le Regioni con più alta incidenza. Infine, riguardo la sorveglianza virologica, nella quinta settimana dell’anno, la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale di quelli analizzati si attesta al 12,6%, in calo rispetto alla settimana precedente (15,6%). Tra i virus influenzali, quelli di tipo A sono largamente prevalenti (98,4%) rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09.