Gli esperti degli Stati Uniti temono che possa scoppiare a breve una tripledemia, ovvero una epidemia composta da tre infezioni respiratorie: il Covid-19, l’influenza e l’Rsv. Se i primi due sono ormai conosciuti, così come i metodi per combatterli, il terzo, come riportato dal New York Times, sta mettendo a dura prova gli ospedali pediatrici in alcuni stati. Il virus respiratorio sinciziale, questa la sua denominazione completa, colpisce infatti soprattutto gli anziani e i bambini al di sotto dei 4 anni, causando loro polmoniti e bronchiti. Anche nei più piccoli queste ultime possono essere gravi.



Il fenomeno, secondo i medici, è inevitabilmente dettato dal fatto che per due anni, con scuole e uffici chiusi, la popolazione ha vissuto “ovattata”, ovvero protetta dagli agenti patogeni. Adesso, con le riaperture e con l’arrivo dell’inverno, questi stanno tornando ad infettare adulti e bambini. I più piccoli, in particolare, non essendo mai entrati a contatto con i virus, hanno delle difese immunitarie poco sviluppate, per cui si ammalano più facilmente.



Covid, influenza e Rsv: è tripledemia, cosa significa

“A oggi, stiamo assistendo a un numero uguale di Covid, influenza e Rsv e questo è davvero preoccupante perché è ancora molto presto per influenza e Rsv”. Ad affermarlo al New York Times, come riportato da Agi, è stato il dottor Diego Hijano, specialista in malattie infettive pediatriche presso il St. Jude Children’s Research Hospital. I segnali della possibile tripledemia sono dunque consistenti e la preoccupazione è soprattutto per i bambini, per gli anziani e per i pazienti immunocompromessi, che sono più a rischio di sviluppare conseguenze gravi a causa dell’infezione.



Le persone in questione, per quel che concerne Covid-19 influenza, hanno la possibilità di proteggersi attraverso i vaccini attualmente in commercio. Un siero per l’Rsv, invece, non è ancora disponibile. Alcune case farmaceutiche stanno lavorando alla sua realizzazione. Due prodotti in fase avanzata di sperimentazione clinica e sembrano essere altamente efficaci negli anziani, ma non è chiaro quando saranno disponibili.