In Italia il Covid-19 continua nel calo dei contagi ma con una velocità tutt’altro che spedita e in 10 Regioni addirittura i casi aumentano: queste le notizie, non eccellenti, dai dati settimanali compiuti da Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità. un anticipo di quello che sarà poi contenuto nel monitoraggio Iss assai più strutturato e in arrivo con ogni probabilità domani giovedì 24 dicembre, in anticipo di un giorno per via della festa di Natale venerdì.
Mentre l’Italia e l’Europa si interrogano sull’effettiva pericolosità della “variante inglese” del Covid (stamane l’Iss ha redatto delle utili Faq per capire meglio di cosa si tratti, ndr) e mentre si attendono ancora i risultati delle misure di contenimento approntate dal Governo sui prossimi giorni del Natale, l’andamento della pandemia in Italia non prende quella decisa decelerazione che si vorrebbe: 109.402 i casi nuovi di Covid nella settimana passata, contro i 113.197 dei sette giorni precedenti, di fatto una riduzione del 3,3% nettamente più bassa di quelle passate tra novembre e dicembre (17 – 17,7 – 23,5 – 10,6%). Come ribadirà oggi in conferenza stampa il Commissario Arcuri, l’epidemia Covid è ancora presente nel Paese e quasi si sta stabilizzando più che diminuendo.
I DATI SETTIMANALI DEL COVID
Se nella scorsa settimana presa in esame era solo il Veneto a vedere l’aumento dei casi, ora la tendenza risale anche in altre Regioni (anche se con dati sempre “lievi”). Salgono i casi in Basilicata (da 448 a 571), Liguria (da 1.870 a 1.927), Marche (da 2.369 a 2.594), Sardegna (da 1.959 a 2.130), Valle d’Aosta (da 139 a 168), Calabria (da 1.270 a 1.356), Emilia–Romagna (da 10.302 a 10.798), Lazio (da 9.022 a 9.361), Lombardia (da 14.684 a 15.435), Molise (da 377 a 385) ma anche in Trentino (da 1.429 a 1.444). Tra i dati evidenziati si segnalano anche il forte calo dei tamponi settimanali (899.478 contro 1.097.628) mentre risale la percentuale di positivi sui test processati (12,16% nella settimana appena conclusa); tra i dati invece positivi si segnalano dal Ministero della Salute i 2.710 ricoverati in meno, calo dell’8,9% mentre in terapia intensiva i letti occupati calano di 316 unità cioè del 10,5% rispetto ai sette giorni precedenti. Ultimo dato drammatico quello delle vittime: 3.985 persone decedute in 7 giorni, calo del 14,1% rispetto alla settimana precedente, calo importante ma che segue – come ormai abbiamo imparato – a “distanza” la curva di contagi tra le 2 e le 4 settimane dopo il tampone positivo.