Il professor Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all’ospedale “Sacco” di Milano, è intervenuto negli scorsi minuti sulle colonne dell’agenzia di stampa nazionale Adnkronos, fornendo un commento personale alle decisioni varate dal Governo per un progressivo allentamento delle misure anti-Covid, illustrate nella giornata di giovedì 17 marzo 2022 dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine del Consiglio dei Ministri.



Ebbene, malgrado l’allentamento delle restrizioni studiato con cura dai membri dell’esecutivo e un sostanziale nuovo riavvicinamento alla normalità, Massimo Galli non si è detto soddisfatto dei toni con cui è stato veicolato il messaggio agli italiani, in quanto l’emergenza sanitaria “è evidente che non è finita. Ieri i contagi Covid in Italia erano quasi 80mila. Un malinteso messaggio di ‘liberi tutti’ ci potrebbe costare caro sul piano della pandemia. Mi sembra un déjà-vu. Il punto è non pensare che la questione sia risolta e archiviata”.

MASSIMO GALLI: “IL RIALZO DEI CASI ERA ASSOLUTAMENTE PREVEDIBILE, ALLENTARE LE MISURE È UNA SCELTA POLITICA”

Nel prosieguo dell’intervista concessa ai colleghi di Adnkronos, Massimo Galli ha approfondito il suo discorso circa l’ammorbidimento della misure a livello nazionale, che appunto non va interpretato come la fine di ogni pericolo, quanto piuttosto come di un passo importante verso una situazione di normalità che, ad oggi, non può comunque ancora essere abbracciata nella sua interezza. Lo dimostrano i dati statistici, del resto: dopo l’ondata di contagi generata dalla variante Omicron, “appena si è cominciato a ridurre l’attenzione, c’è stato un rialzo dei casi, assolutamente prevedibile”, ha sottolineato Galli.

Quella di allentare le misure altro non è che “una scelta politica, comune a molti Stati europei, comprensibilmente concentrati sull’emergenza guerra. Con questo conflitto, inaccettabile e terribile, Vladimir Putin, però, non ci ha guariti dal nemico Covid. Serve ancora mantenere alta la soglia dell’attenzione”.