Arriva un nuovo interessante studio sugli effetti del covid, per certi versi molto preoccupante. Secondo quanto raccolto dai ricercatori della Washington University di Seattle, nel periodo di massima della pandemia, con i lockdown e le altre restrizioni attive, coloro che hanno subito i maggiori danni sono stati gli adolescenti, registrando in particolare dei problemi cognitivi.



Spesso e volentieri abbiamo sottolineato quanto siano stati i nostri ragazzi coloro che hanno subito le maggiori conseguenze della pandemia, anche e soprattutto per via delle scuole chiuse e dell’impossibilità a socializzare, ma ora arriva una vera e propria certificazione a riguardo. Di fatto i più giovani hanno subito un vero e proprio invecchiamento cerebrale durante il covid, così come evidenziato dalle risonanze magnetiche effettuate sui pazienti. A subirne maggiormente le conseguenze sono state le ragazze, con un cervello invecchiato in media di 4,2 anni, contro gli 1,4 dei ragazzi.



COVID E CERVELLO DEGLI ADOLESCENTI: ANALIZZATI 160 STUDENTI

Non sappiamo nel dettaglio quali problematiche negative abbia causato la pandemia di covid e questo invecchiamento, ma in ogni caso le preoccupazioni sollevate dopo lo studio sono tante, anche perchè la salute mentale va ad incidere ovviamente sull’apprendimento degli studenti in una fase delicatissima della loro esistenza. Eloquenti le parole di Patricia Kuhl, co-direttrice dell’Institute for Learning and Brain Sciences presso l’Università di Washington, a Seattle: “Siamo rimasti scioccati da questi dati, dalla differenza così drammatica”.



Per arrivare a questi risultati gli studiosi hanno preso in esame 160 studenti di età compresa fra i nove e diciassette anni, studiando come la loro corteccia cerebrale venisse modificata durante gli studi. E’ naturale che una “parte del cervello” diventi più sottile in questi anni di vita, ma durante la pandemia di covid questo fenomeno ha registrato un’accelerazione importante. I dati hanno infatti dimostrato segni di assottigliamento corticale in un’area del cervello nei ragazzi, e in ben 30 diverse aree nelle ragazze, e in entrambi gli emisferi e in tutti i lobi.

COVID E CERVELLO DEGLI ADOLESCENTI: “RAGAZZE PIÙ LEGATE ALLA SOCIALITÀ”

Questo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, risulta quindi il primo a dimostrare in maniera significativa cosa sia successo ai cervelli dei nostri ragazzi in pandemia, ma soprattutto, queste enorme differenze fra maschi e femmine. Per quanto riguarda i primi, l’invecchiamento cerebrale durante il covid è stato registrato nella zona della vista, in particolare nel riconoscimento dei volti, mentre nelle ragazze ci sono state modifiche anche nelle aree della cognizione sociale come ad esempio emozioni, comprensioni del linguaggio, interpretazione delle espressioni facciali, tutte componente fondamentali per comunicare con gli altri.

Per Kuhl tali differenze evidenti fra i due sessi derivano dal fatto che le ragazze sono più dipendenti dalle relazioni sociali: “Le ragazze chiacchierano senza sosta e condividono le loro emozioni. Dipendono molto di più dei ragazzi dalla scena sociale per il loro benessere e per il loro sano sviluppo neurale, fisico ed emotivo”.