Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, è intervenuto sulle colonne del quotidiano “La Repubblica” per dire la sua sulla battaglia contro la pandemia di Coronavirus, dicendo chiaramente che il peggio pare essere alle spalle, anche in ottica futura: “Sono netto nel dire che, ovviamente continuando ad avere responsabilità e prudenza, il prossimo autunno non sarà come quello che abbiamo vissuto nel 2020”.

Ad oggi in Italia il 40% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino e il 21% ha completato l’intero ciclo vaccinale, dunque è lecito secondo Locatelli parlare di svolta. Nonostante non debba mai venire meno la prudenza, i dati sono ormai “consolidati nella direzione di una marcatissima riduzione di nuovi casi ed è quel che più conta, di forme gravi o fatali di Covid”. Ecco perché le riaperture varate dal Governo Draghi tra aprile e maggio si può asserire che saranno definitive e che il “rischio ragionato” con cui sono state progettate e rese possibili non fosse poi così poco ragionato come in molti avevano sottolineato nei minuti immediatamente successivi all’annuncio del presidente del Consiglio.

LOCATELLI (CTS): “CRESCE NEL PAESE LA VOGLIA DI ACCEDERE AL VACCINO”

Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, ha asserito sulle colonne de “La Repubblica” che fra i dati più significativi in merito all’andamento pandemico attuale nel nostro Paese figura senza dubbio l’incidenza cumulativa, ridottasi a 32 casi ogni 100mila abitanti per settimana, ma “ce ne sono altri due meno evidenti ma importanti: ieri abbiamo avuto in tutto 22 nuovi ingressi in terapia intensiva, giovedì 24. Nelle rianimazioni sono occupati dai malati di Covid 836 posti letto, ai primi di aprile eravamo a 3.700”. Inoltre, i segnali che vengono dal Paese mostrano una crescente voglia di accedere prima possibile alla vaccinazione, anche se “ci sarà sempre uno zoccolo duro di persone riluttanti o esitanti, ma si tratta di un fenomeno molto più contenuto di quanto era nelle previsioni. Ciò non toglie che c’è un lavoro da portare a termine. Dobbiamo ancora concludere le coperture degli over 60 ma anche dei cinquantenni, vaccinati al 50%”. I vaccini sono peraltro in grado di controllare il pericolo varianti e tutte le evidenze scientifiche sottolineano questo aspetto.