Nasce il Covid manager, figura professionale che nel turismo, complice l’arrivo della stagione estiva e – si spera – la netta diminuzione dei contagi, rientrerà di diritto fra quelle più richieste e ricercate sul mercato. D’altro canto, in tempi di pandemia, è prioritario per qualsiasi struttura aperta al pubblico, a cominciare dagli alberghi, dotarsi di personale addetto alla verifica del rispetto delle norme anti-contagio, supervisionando così le procedure di igienizzazione degli ambienti e la presenza della segnaletica per il distanziamento personale.



Ma non solo: il Covid manager dovrà anche accertarsi che le barriere di plexiglas siano posizionate nei luoghi in cui è richiesta la loro presenza e che ci siano sufficienti dispenser di gel igienizzante nelle varie aree della struttura. Infine, aspetto non di poco conto, tale nuova figura professionale sarà chiamata a fare sì che il personale dell’hotel e gli ospiti presenti al suo interno si attengano scrupolosamente al rispetto di queste misure, fondamentali per la tutela della salute pubblica.



COVID MANAGER, CHI È E COSA FA: COSÌ IL TURISMO SI ADEGUA AL VIRUS

Il Covid manager, pertanto, si appresta a divenire una delle professioni più gettonate del Terzo Millennio. Come si legge in un articolo pubblicato sulle colonne dell'”Huffington Post”, a introdurre per prima un profilo lavorativo ad esso analogo è stata la catena tedesca AO Hostels, come spiega il Ceo del sodalizio, Oliver Winter: “Il ruolo di ‘Hygiene Expert’ è stato creato con lo scopo di intensificare le misure igienico-sanitarie che, da sempre, hanno un ruolo centrale per AO Hostels. Crediamo sia fondamentale non abbassare mai la guardia quando si tratta di salute e sicurezza”. D’altro canto, con la pandemia in atto e la paura crescente tra la popolazione internazionale, muoversi in tale direzione non è affatto azzardato: in base ai dati Eurostat, il 74% della clientela preferisce hotel che dimostrano standard di pulizia elevati. Inoltre, recenti dati testimoniano un crollo delle notti trascorse in albergo presso i principali Paesi europei: stiamo parlando del 52% in meno di presenze rispetto al periodo precedente all’avvento del Coronavirus. Ecco perché sterzare non è facoltativo, bensì d’obbligo.

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