Ci sono nuovi studi che indicano il mercato di Wuhan come origine della pandemia di Covid. I due rapporti non sono stati ancora pubblicati su una rivista scientifica, ma i risultati sono stati anticipati dal New York Times. I ricercatori hanno esaminato i dati da una serie di fonti per individuare indizi sull’origine della pandemia e hanno concluso che il coronavirus era presente nei mammiferi vivi venduti nel mercato all’ingrosso di Huanan alla fine del 2019.



Questo lavoro, di circa 150 pagine, suggerisce che il virus Sars-CoV-2 molto probabilmente ha contagiato due persone che lavoravano o facevano acquisti al mercato. Inoltre, hanno stabilito di non aver individuato alcun indizio a supporto per un’ipotesi alternativa, ad esempio che il coronavirus sia “scappato” da un laboratorio di Wuhan.



WOROBEY “IL QUADRO E’ CHIARO”

Il biologo evoluto Michael Worobey, dell’Università dell’Arizona, che è anche co-autore di entrambi gli studi, ha detto chiaramente: «Quando si guardano tutte le prove insieme, si vede un quadro straordinariamente chiaro: la pandemia è iniziata al mercato Huanan». Tra gli autori di questo nuovo lavoro, riporta il New York Times, ci sono anche ricercatori che in precedenza hanno pubblicato studi più piccoli che raggiungevano una conclusione simile, ma latitavano di dettagli, in quanto erano molto meno. Peraltro, molti dei primi casi di Covid si sono concentrati intorno al mercato di Huanan, infatti verso la fine di dicembre 2019 gli ospedali di Wuhan avevano registrato decine di casi di polmonite virale. Il mercato è stato poi chiuso il 1° gennaio 2020, lo stesso giorno in cui centinaia di migliaia di persona hanno lasciato Wuhan per tornare nelle loro città d’origine per il nuovo anno. Altri milioni hanno lasciato la città nel mese di gennaio, con focolai che si sono diffusi in tutta la Cina.

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