Secondo quanto si apprende dalla CNN, venerdì scorso, alcuni funzionari dello zoo del Nebraska, il Lincoln Children’s Zoo, hanno annunciato la morte di tre leopardi delle nevi, sopraggiunta per complicanze dovute al Coronavirus. Il Covid continua a mietere vittime anche nel mondo animale, soprattutto tra gli esemplari degli zoo, forse perché più esposti e più fragili. “I nostri leopardi, Ranney, Everest e Makalu, erano amati da tutta la nostra comunità dentro e fuori dallo zoo”, è stato riferito, attraverso un post pubblicato su Facebook. “Questa perdita è davvero straziante e stiamo tutti soffrendo insieme”.



Originari delle aree montuose dell’Asia Centrale, i leopardi delle nevi, secondo il World Wildlife Fund, sono animali vulnerabili. Questo caratteristico felino è protetto da diversi enti no profit, che lavorano per preservare l’ecosistema del suo habitat, che spazia dalla Cina al Pakistan, dal Nepal all’India, fino ad arrivare in Russia. Anche il leopardo delle nevi, come altre specie animali del nostro Pianeta, è minacciato dall’estinzione, soprattutto a causa del bracconaggio. I tre leopardi bianchi si aggiungono alla lista degli animali degli zoo, colpiti dal Coronavirus. “Le tigri di Sumatra, Axl e Kumar, hanno recuperato, invece, e a quanto pare starebbero meglio. “ E’ la precisazione del Lincoln Children’s Zoo.



Il Covid non ha solo colpito i leopardi bianchi

Il mese scorso, lo zoo aveva annunciato che i leopardi delle nevi e due tigri di Sumatra erano risultati positivi al Covid-19. Il test era stato effettuato dopo aver notato i sintomi coerenti con il virus. Gli animali sono stati immediatamente curati con steroidi e antibiotici, per prevenire infezioni secondarie, così come ha fatto sapere in quell’occasione lo zoo. Purtroppo al contrario delle tigri, Axl e Kumar, che si sono apparentemente ripresi dalla malattia, i tre leopardi delle nevi, Ranney, Everest e Makalu non ce l’hanno fatta.



Secondo il Centers for Disease Control and Prevention, il Covid-19 è stato rilevato in numerosi mammiferi, tra cui grandi felini, primati, furetti e visoni. Nonostante ciò, ci tengono a precisare i funzionari della struttura, lo zoo rimane aperto “e continua a prendere ogni precauzione per prevenire la diffusione di COVID-19 a uomini e animali”, si legge su Facebook. Viene ulteriormente precisato sulla pagina social che non ci sono prove per individuare la fonte dell’infezione: “ È possibile che l’infezione possa essere stata trasmessa da un portatore asintomatico. Tuttavia, è stata una pratica standard per tutto il personale addetto alla cura degli animali, indossare maschere in tutte le strutture interne.”