Il nuovo governo Meloni, che si è insediato ufficialmente pochi giorni fa, starebbe pensando di congelare le multe che sono state comminate negli scorsi mesi ai no vax over 50. L’idea è quella di rinviarle, e il riferimento a tutti gli italiani che hanno compiuto almeno 50 anni, e che non si sono vaccinati come da obbligo legislativo, con conseguente pena pecuniaria da 100 euro. Luca Ciriani, neoministro per i rapporti con il Parlamento, ha fatto sapere che le stesse multe non verranno appunto cancellate, ma la loro scadenza verrà rinviata per dei “problemi tecnici”.
Lo stesso rinvio, scrive il Corriere della Sera, verrà inserito in un emendamento del governo al decreto Aiuti ter, al momento in discussione alla Camera. In totale sono meno di due milioni gli over 50 che da aprile ad agosto hanno ricevuto le Comunicazioni di avvio del procedimento sanzionatorio, il cosiddetto Caps, da parte del Ministero della salute tramite l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Il gruppo avrebbe dovuto mettersi in regola entro lo scorso 15 giugno, ma il 30% ha avuto una rettifica nei dati, quindi il procedimento si è interrotto. Al momento sono quindi circa un milione e 375mila coloro che dovrebbero ancora pagare.
MULTE NO VAX OVER 50 E MASCHERINE: ECCO COSA DECIDE IL GOVERNO
A tale gruppo si devono però anche aggiungere “13 lotti rimanenti da circa 45-50mila Caps l’uno, da consegnare a partire dalla prossima settimana”, così come riportato dal Corriere della Sera, per un totale di altre 560mila comunicazioni. Insomma un vero e proprio esercito di contravvenzioni che per il momento i no vax non dovranno pagare: bisognerà capire però ufficialmente cosa intende fare il governo, se rinviarle per poi eventualmente stralciarle, oppure, congelarle fino a data da destinarsi. Altra questione cruciale per quanto riguarda il covid sono le mascherine.
Il 31 ottobre scadrà l’obbligo in ospedali e nelle rsa, e sul tema è intervenuto il neo ministro per la salute Schillaci, che ha spiegato: “Ci stiamo lavorando, nel rispetto dei pazienti. Oggi la malattia da Covid è completamente diversa da quella che c’era una volta e quindi stiamo vedendo di fare in modo che man mano ci possa essere un ritorno ad una maggiore libertà. Credo sia utile fare chiarezza su quanto successo dal punto di vista amministrativo”. La sensazione è che l’esecutivo voglia dismettere il dpi anche da ospedali e Rsa, anche se, come sempre, bisognerà attendere i prossimi giorni per capire come evolverà la vicenda.