I moltissimi contagi da covid stanno mettendo in ginocchio la città di Napoli, con vari servizi pubblici che stanno andando in tilt, complice l’assenza dei lavoratori per malattia. Come si legge sul sito del quotidiano Il Mattino, i positivi al coronavirus, complice l’altissima contagiosità di Omicron, sono raddoppiati nell’ultima settimana: «Un contagio a macchia di leopardo – racconta Roberta Stella, sindacalista del Csa – In tempo e per tempo abbiamo segnalato il rischio dovuto alla sottovalutazione della pandemia. Oggi che quotidianamente un dipendente su tre, quando ci va bene, si contagia, emergono tutte le criticità su regole di prevenzione e smart working».
Al Comune, uno su tre è a casa contagiato e di fatto vi sono degli interi palazzi che sono praticamente deserti. «Tutte le circolari sono arrivate all’ultimo secondo, prive di una visione d’insieme – ha proseguito la sindacalista che ricorda anche il periodo di vacanze estive – inoltre, in aggiunta alle ferie si rischia che le infezioni da Covid blocchino di fatto i servizi essenziali. Lo smart working non è una caritatevole concessione, lo stesso vale per la fornitura di mascherine e dotazioni di contrasto all’infezione. Ma se pensiamo che in alcuni uffici non ci sono nemmeno i condizionatori…».
A NAPOLI I NUMEROSI CASI DI COVID STANNO CREANDO NON POCHI DISAGI
A soffrire anche la raccolta dei rifiuti di Napoli, visto che, sempre secondo quanto scrive Il Mattino, sarebbero almeno una cinquantina i positivi; tra l’altro la situazione potrebbe essere ancora più grave visto che per ogni positivo ce ne sono dieci potenziali, tenendo conto di ambienti di lavoro molto promiscui.
Disagi anche per quanto riguarda l’Anm, l’azienda dei trasporti pubblici napoletana, dove si registrano situazioni critiche alle funicolari di Chiaia e Montesanto, per via delle 50 persone circa che hanno inviato il proprio certificato medico fra autisti, macchinisti e dipendenti vari. In ogni caso per ora il servizio sta reggendo: «I dati – spiega Nicola Pascale, amministratore unico di Anm – vengono costantemente monitorati, è evidente che in base all’evoluzione verrà predisposto un piano adeguato ma ritengo tuttavia che la normativa debba essere rivista a livello nazionale sulla durata della “quarantena” come stanno facendo nel resto dell’Ue».