Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, in un’intervista al “Corriere della Sera”, ha puntato il dito contro chi prende alla leggera la recrudescenza della pandemia di Coronavirus, complice la diffusione della sottovariante Omicron 5 nel nostro Paese. L’esperto ha chiarito che “non c’è alcuna intenzione di lasciare libero il virus: in questa situazione epidemiologica non mi sembra neppure il caso di ipotizzarlo. Studi autorevoli dimostrano che anche gli asintomatici contribuiscono alla sua diffusione”. Le mascherine sarebbero ancora utili e le affermazioni che dicono che non servono più malgrado la presenza di un virus così contagioso sono “singolari e sbagliate. Il loro ruolo protettivo è fuori discussione. Indossarle, specialmente le FFP2, quando raccomandato e indicato negli spazi chiusi, sui mezzi di trasporto pubblici e anche all’aperto in presenza di assembramenti, è una scelta di difesa per se stessi e per gli altri”.

Negli ultimi giorni si è discusso molto circa la sospensione dei grandi eventi, come il concerto dei Maneskin andato in scena al Circo Massimo di Roma nella serata di sabato 9 luglio 2022. Qual è il parere di Locatelli sotto questo punto di vista? “Che gli eventi di massa possano amplificare i contagi è nozione largamente consolidata da decenni. Non significa però, almeno finché la situazione resta sotto controllo, sospenderli. Credo possano svolgersi, accostandosi ad essi con senso di responsabilità”.

FRANCO LOCATELLI: “QUARTA DOSE VA FATTA SENZA ASPETTARE I VACCINI AGGIORNATI”

Nel prosieguo della sua chiacchierata con il “Corriere della Sera”, Franco Locatelli ha chiarito che sono in corso riflessioni circa la raccomandazione della quarta dose di vaccino ai 60enni, anche sani, e a tutti i pazienti fragili di qualsiasi età, senza attendere l’arrivo dei vaccini aggiornati: “La risposta immunitaria generata dai preparati oggi disponibili protegge largamente da malattia grave o pericolosa per la vita. Non ritardiamo una copertura aspettando i nuovi vaccini bivalenti, contenenti anche il ceppo virale oggi circolante oltre a quello originario. Sarebbe un grande errore”.

Locatelli ha poi inteso rimarcare che, sebbene Omicron abbia ridotta capacità di dare patologia polmonare grave, non significa che tale capacità sia assente. Dunque, “smettiamo di minimizzare i rischi comparando l’infezione a quella di un virus influenzale. È profondamente sbagliato. Aver superato ieri la soglia di 100 decessi dopo settimane in cui eravamo sotto questo numero in me ha suscitato particolare dolore”. Negli ospedali “abbiamo numeri in crescita. In molti di essi sono stati riattivati, o stanno per esserlo, le unità di crisi per fronteggiare l’aumento dei pazienti e per essere pronti a incrementare i posti letto nei reparti Covid”.