Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, è intervenuto in collegamento audiovisivo nella serata di oggi a “Che Tempo Che Fa”, trasmissione di Rai Tre condotta da Fabio Fazio e della quale, peraltro, era già stato protagonista nelle scorse settimane. L’occasione si è rivelata propizia per parlare del Coronavirus e per fotografare la situazione attuale a livello globale, in cui, a fare da contraltare alla relativa tranquillità che si respira in Inghilterra e, gradualmente, in Italia, ci sono “Paesi che non hanno capacità di vaccinare i loro cittadini e non hanno un sistema sanitario in grado di prevenire queste infezioni e di trattarle”.
Per risolvere il problema occorre immettere più vaccini sul mercato e consegnarli in tutto il mondo: la soluzione proposta dal presidente USA Joe Biden (liberalizzazione dei brevetti) potrebbe rappresentare la strada da seguire? “Credo che questo sia un passo in avanti, compiuto nella direzione giusta e teso a cercare di fare sì che il resto del pianeta riesca a beneficiare della vaccinazione, convincendo chi produce i sieri a creare abbastanza dosi per distribuirle massicciamente in India, Africa e così via. Si tratta di una problematica che affrontiamo per avere una migliore distribuzione del vaccino in tutto il mondo”.
FAUCI: “COVID NON SPARIRÀ MAI”
Anthony Fauci, ai microfoni di “Che Tempo Che Fa” ha asserito che, in realtà, non si raggiungerà mai l’immunità di gregge e il nemico che siamo abituati a chiamare Covid diventerà endemico, come avviene per l’influenza stagionale: “Quando ci sono le insorgenze di questi virus, ci sono tre approcci per eradicarle. Noi ne abbiamo eradicato uno solo, quello del vaiolo. Non credo si riesca a eradicare il virus SARS-CoV-2 come in passato abbiamo fatto con la polio, però possiamo controllarlo. Come? Probabilmente attraverso l’inoculazione dei vaccini e con i richiami ogni anno-anno e mezzo. Possiamo interrompere questa pandemia: il nostro scopo è proprio quello di stopparla e portarla a un livello più basso, che le impedisca di rappresentare una minaccia pubblica”.