Una nuova variante del Covid-19 sarebbe stata scoperta in Messico: mentre il Vecchio Continente si trova di fronte al problema della fornitura delle dosi del vaccino e il mondo scientifico si interroga sulla reale capacità di questo di essere efficace anche contro le cosiddette varianti inglese, sudafricana e brasiliana del nuovo Coronavirus, non giungono notizie incoraggianti dal Paese centroamericano.



Ad annunciarlo sono stati nelle ultime ore i ricercatori del Laboratorio per le Diagnosi delle Malattie Emergenti (LaDEER) dell’Università di Guadalajara, metropoli ubicata sul versante occidentale del Messico: tutto sarebbe nato dall’individuazione, nei campioni di quattro persone che risiederebbero nella zona di Jalisco, di un’altra presunta mutazione del virus Sars-CoV-2. Ad ogni modo al momento, anche per evitare inutile allarmismi, si attendono ulteriori studi e conferme su quello che secondo I ricercatori messicani guidati da Natali Vega, direttrice del laboratorio di Guadalajara, sarebbe effettivamente un nuovo ceppo del Coronavirus.



COVID-19, POSSIBILE NUOVA VARIANTE SCOPERTA IN MESSICO

Secondo quanto si apprende, quella che potrebbe essere identificata come la variante messicana del virus è molto simile alla E484k, ovvero la mutazione rintracciata già sia nel ceppo brasiliano sia in quello sudafricano. “Potrebbe trattarsi di una nuova variante oppure il virus potrebbe anche aver colpito i processi che danno l’immunità a una persona dopo che ha superato l’infezione” ha raccontato alla stampa la stessa Natali Vega, pur precisando che questa ipotesi a cui si è arrivati dovrà essere verificata nelle prossime settimane attraverso innanzitutto la raccolta di informazioni più esaustive e su un campione maggiormente rappresentativo di soggetti.



Intanto, nel corso della conferenza stampa in cui il team di Guadalajara ha parlato della scoperta, è stato pure rivelato che la mancanza di veri studi clinici approfonditi al momento non consente di valutare se questa nuova variante, come pure le altre scoperte in gioco per il mondo negli ultimi tempi possano davvero inficiare l’efficacia dei vaccini finora approvati e sui quali si sta basando la campagna di vaccinazione di massa più imponente di sempre. Aspetto non irrilevante se si pensa che in Messico, dall’inizio della pandemia, si è quasi arrivati a due milioni di casi totali di contagio, dato che rende inoltre il Paese il terzo al mondo nella triste classifica dei decessi (a oggi si è superata quota 160mila vittime).